A Marsala si scioglie l’Unione Giuristi Cattolici. In Chiesa Madre concerto per Santa Cecilia

redazione

A Marsala si scioglie l’Unione Giuristi Cattolici. In Chiesa Madre concerto per Santa Cecilia

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mercoledì 21 Novembre 2018 - 16:47
La sezione di Marsala dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani (UGCI), dopo meno di 10 anni di attività, è stata sciolta. Per disposizioni statuarie le somme residue della sezione dovevano essere destinate a opere di carità, tramite gli interventi della Diocesi. A tal fine i fondi sociali sono stati già trasferiti alla Diocesi. «Ringrazio tutti gli associati che in questi anni hanno svolto attività sociale sempre improntata ai valori cristiani e da ultimo per la donazione dei fondi sociali che rappresenta opera di misericordia e carità cristiana che è stata di ispirazione e ha alimentato la fede dei componenti dell’associazione»ha dichiarato il Vescovo, monsignor Domenico Mogavero.

Domani (giovedì), alle ore 20,30, presso la Chiesa Madre di Marsala, si terrà il concerto in memoria di Santa Cecilia, organizzato dall’Ufficio liturgico diocesano. Si esibirà la cappella musicale diocesana Jobèl diretta dal maestro Eugenia Sciacca e accompagnata all’organo dal maestro Leonardo Nicotra, insieme a un ensemble di strumenti a fiato e di archi. Verranno eseguite Arie di famosi Oratori sacri di Vivaldi e Pergolesi; Eugenia Sciacca, soprano e Gianna Biagioni, contralto.  Si narra che a casa di una giovane vergine romana nel 200 D. C. nel giorno del suo matrimonio, risuonassero organi e lieti canti. È la prima volta che in Diocesi viene dedicato un concerto a Santa Cecilia: a lei dedicata, nel XIX secolo, è sorto il Movimento Ceciliano, diffuso in Italia, Francia e Germania, al quale vi hanno aderito musicisti, liturgisti e altri studiosi. La santa viene ricordata il 22 novembre da cattolici e ortodossi. «Ho provato profonda commozione quando per caso mi trovai a visitare i resti di una delle prime Domus Cristiane, che si trova sotto la Basilica di S. Cecilia in Trastevere, la casa di Cecilia – racconta Eugenia Sciacca – immaginavo quanto doveva essere difficile nascondersi per pregare e lodare Dio con i canti. Le prime comunità cristiane, infatti, venivano perseguitate e i cristiani rischiavano la morte. Così ho pensato: Quel desiderio di rivolgermi a Dio cantando è stato sempre vivo fin dalle origini nei cuori di coloro che hanno pregato e lodato Dio».

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