Il Comitato di presidenza di Asstra Sicilia – Associazione Trasporti, nel corso di una seduta di urgenza tenutasi a Palermo, ha analizzato la drammatica situazione che le Aziende siciliane rischiano di subire a causa dei tagli alle risorse destinate al trasporto pubblico preannunciate dal Governo Musumeci. Il taglio prevede di ridurre di oltre 23 milioni di Euro per l’anno in corso e di oltre 41milioni di Euro per il biennio 2019/2020 gli stanziamenti destinati all’espletamento del servizio di trasporto pubblico nelle città siciliane. Questa sarebbe la proposta del Governo Regionale – spiegano Claudio Iozzi (presidente di Asstra-Sicilia), Antonio Gristina (Presidente AMAT S.p.A. Palermo), Puccio La Rosa (Presidente di AMT Catania S.p.A.), Giovanni Foti (Presidente ATM –Messina), Massimo La Rocca (Amministratore Unico ATM S.p.A. Trapani), Vincenzo Asaro (Tua S.r.l. Trasporti Agrigento, gruppo Sais Trasporti) – determinando tagli superiori al 15% nell’anno in corso e di un ulteriore 11% nel prossimo biennio per un totale del 26% rischia in un sol colpo di cancellare il trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano in Sicilia determinando inefficienze, diseconomie e sicuri licenziamenti per i lavoratori del comparto e pesanti ripercussioni sul servizio offerto ai cittadini. La proposta di riduzione degli stanziamenti contenuta nella legge di stabilità presentata dal Governo Musumeci – aggiungono i rappresentanti delle Aziende Siciliane che gestiscono il Trasporto pubblico locale – se attuata avrà, infatti, l’inevitabile effetto di determinare un forte squilibrio economico nei bilanci aziendali aprendo la strada a procedure di riduzione del personale impiegato. “Proprio per questa ragione – proseguono – oltre a richiedere un urgente incontro con i vertici della Regione Siciliana per affrontare la questione abbiamo deciso di convocare in ogni azienda le organizzazioni sindacali per spiegare la drammaticità della questione e valutare azioni comuni a difesa del TPL in Sicilia, delle aziende, dei lavoratori e dei cittadini utenti. Quanto sta emergendo – concludono i componenti dell’Ufficio di Presidenza di Asstra-Sicilia – rappresenta un evidente attacco al diritto al lavoro e alla mobilità dei Siciliani ecco perché, in assenza di immediate e pronte rassicurazioni, siamo pronti ad avviare ogni utile azione a tutela delle aziende e dei suoi lavoratori.” “Un segnale gravissimo e in totale controtendenza rispetto al resto del Paese. Dopo la stabilizzazione del Fondo Nazionale Trasporti nessuna regione è mai intervenuta per ridurre le risorse ai trasporti pubblici. Al contrario molte regioni anche al sud hanno capito che il trasporto pubblico è un fattore di crescita per le collettività locali oltre ad essere un collante sociale essenziale. Regioni come la Calabria e la Liguria, che hanno molti meno abitanti della Sicilia, usufruiscono di fondi per il Trasporto pubblico che superano di oltre il 50% l’ammontare delle risorse che la Sicilia assegna al settore” Anche Massimo Roncucci, presidente dell’Asstra nazionale, interviene a sostegno della tenuta del settore in una regione cruciale quale è la Sicilia
“Il trasporto pubblico urbano va incentivato e non tagliato”. E’ quanto afferma il candidato sindaco Peppe Bologna. “Se le intenzioni del governo Musumeci venissero confermate, l’Atm perderebbe circa 1 milione di euro di finanziamenti in tre anni con ripercussioni negative sia sulla qualità del servizio sia sul personale, che potrebbe rischiare il posto di lavoro”. Per Bologna dunque i tagli regionali bloccherebbero, di fatto, quel lento processo di rilancio avviato in questi ultimi anni, tra varie difficoltà economiche, dal management della società municipalizzata del Comune. Per questo motivo, accogliendo l’appello lanciato dall’amministratore unico di ATM, Massimo La Rocca, il candidato sindaco si dice pronto a sostenere l’azione avviata dalla società, di concerto con il sindacato Asstra Sicilia- Associazioni Trasporti, per chiedere la governo regionale di rivedere, o quanto meno di rimodulare, il piano dei tagli al trasporto pubblico.
“Con Musumeci non sappiamo se la Sicilia “diventerà bellissima”, ma sicuramente rimarrà “a piedi” se saranno confermati i tagli indiscriminati al trasporto pubblico locale annunciati negli ambienti politici palermitani della maggioranza di Governo”. Il M5s Trapani in una nota dichiara di condividere le apprensioni espresse nei comunicati dei sindacati aziendali e dell’amministratore unico dell’azienda trapanese. “La politica confusionaria sul Trasporto Pubblico Locale di questo Governo Regionale – si legge nella nota – è la dimostrazione di come questa classe politica sia inadeguata e distante dai problemi reali dei cittadini. Anche in questo settore cruciale la Sicilia è rimasta indietro accumulando ritardi spaventosi nella programmazione. (…) A Trapani il trasporto urbano pubblico trapanese, non dovrà rimanere indietro. Non dovrà diventare una nuova emergenza. Il M5s, sia a livello locale, sia attraverso l’interlocuzione con i nostri rappresentanti all’Ars, si adopererà perché non si riducano ulteriormente i servizi in atto resi ai cittadini, perché non vegano messi a rischio i bilanci delle aziende di TPL, e perché a causa dei tagli nelle aziende di trasporto non vengano messi a rischio posti di lavoro e la piena occupazione del personale in atto in servizio”.
“Apprendo con grave preoccupazione dell’ennesima grave tegola che potrebbe cadere sulla testa dei cittadini contribuenti trapanesi (già mortificati di questi giorni con l’avvio dell’indifferenziata “presa in giro” della raccolta differenziata ? dei rifiuti) e del comprensorio territoriale” è quanto afferma il candidato sindaco Giacomo Tranchida. “Peraltro in una terra in cui i servizi di trasporto pubblico locale e non sono deficitari, e in taluni casi del tutto assenti , la Regione Siciliana sembrerebbe intenzionata , per comprensibili questioni di bilancio , a tagliare anche i trasferimenti al Trasporto Pubblico Locale. Il TPL, a Trapani come nelle grandi città, è un servizio essenziale per i cittadini, soprattutto per le fasce più deboli economicamente e socialmente, che vivono nelle periferie e per le quali i collegamenti sono elemento di riduzione della marginalità e mantenimento di una qualità della vita dignitosa. Il TPL può e deve diventare anche un servizio di offerta / mobilità alternativa per i turisti, che ci auguriamo possano ritornare numerosi su Trapani. (…) L’auspicio di un sentito e felice ripensamento da parte del governo regionale“.