Caro Babbo Natale,
considerato che quest’anno sono stata una brava persona, o quanto meno ho tentato con tutte le mie energie di esserlo, scriverò anche io e cercherò di essere più chiara ed esaustiva possibile, chissà tu volessi sbagliarti ancora. Eviterò di chiederti nuovamente soldi e lavoro chè mi pare evidente che non quelli non vai tanto d’accordo. Proverò a chiederti qualcosa di più semplice ed accessibile. Qualcosa che sono certa tu potrai fare per me.
Prima di tutto, mi piacerebbe avere un bel filtro bellezza sul mio viso. Uno di quelli che nasconde le occhiaie, elimina le rughe, gonfia un po’ le labbra, rende lo sguardo più profondo, rende invisibili i capelli bianchi e assottigli il naso (mi pare che con l’avanzare dell’età stia diventando un po’ a patata, non trovi?).
Poi, hai presente quella crema spalmabile alla nocciola di cui non dico il nome ma tanto tutti sappiamo che si tratta della Nutella? Ecco, quella vorrei continuare a comprarla, ma mi piacerebbe anche se le mie figlie e mio marito ne lasciassero ogni tanto un po’ anche a me. Ma anche solo un cucchiaino, un fondino, un assaggio insomma. Tanto per saperne parlare, come diceva mio nonno Gianni, buonanima.
Ti ricordi del gatto che abbiamo trovato per strada e abbiamo adottato e tenuto con noi con tanta cura e tanto amore? Modestino, ecco. Mi piacerebbe se il suo stimolo ad urinare fosse un po’ più lento di quello attuale e se lui aspettasse un pochino di tempo prima di sporcare nuovamente la lettiera appena pulita. Non troppo, anche una mezz’oretta, il tempo di respirare aria profumata ed evitare condizioni igieniche talmente gravi da ricevere una visita in casa da parte degli assistenti sociali.
Poi, Babbo, vorrei tanto che le mie figlie rifacessero il letto ogni mattina, che si lavassero i denti in autonomia giusto il minimo e indispensabile, che si pettinassero in un tempo che non corrisponda necessariamente con la morte di un Papa, che si svegliassero la mattina senza le bombe, che litigassero lasciandosi qualche capello in testa. Magari la frangia, che a loro che hanno la fronte alta potrebbe stare bene.
Mi piacerebbe anche dimagrire una decina di chili, avere una ricrescita dei peli più lenta e magari anche meno scura, dormire otto ore consecutive. Ma quello non lo chiedo nemmeno perché mi dicono dalla regia che per i miracoli bisogna rivolgersi più in alto.
Poi, volendo, in cambio anche io potrei regalarti qualcosa. Come una sorta di baratto natalizio. Per esempio, potrei donarti l’accesso alla chat di classe. Un regalo utile e gradito, per investire il tuo tempo in maniera razionale e piacevole, per litigare amabilmente con gli altri genitori e disquisire non troppo garbatamente né pacatamente sulla recita scolastica, sul cerchietto a forma di renna, sulla scelta fra il lupetto rosso o quello bianco.
Potrei anche pensare di regalarti il mio abbonamento virtuale di pilates. Davvero un ottimo acquisto ed io, proprio perché sono buona e generosa, te lo consegnerei come nuovo. Anzi, proprio nuovo e mai usato.
Infine, qualora ti annoiassi al Polo Nord, potrei offrirti un servizio di taxi driver h24. Una cosa semplice, con tre o quattro destinazioni al massimo, ma con cadenza giornaliera e a distanza di sei minuti una dall’altra. Ma tanto con le renne, si sa, tu viaggi velocemente.
Tutto sommato, le mie richieste sono accessibili. Vedi un po’ cosa riuscite a fare dalla Lapponia. Io vi aspetto qui puntuali, come ogni anno, ingozzandomi di panettoni glassati con uva sultanina, ma soprattutto sciabolando spumanti di dubbio gusto e incerta data di scadenza, opportunamente acquistati in offerta al Conad più vicino.