Marsala: crescere davvero o restare un’occasione mancata

redazione

Marsala: crescere davvero o restare un’occasione mancata

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giovedì 27 Novembre 2025 - 08:10

Marsala città turistica? Ne ha tutte le potenzialità ma si deve lavorare sodo. Ne è convinto il Presidente dei Paladini di Sicilia Diego Maggio che si sofferma su una interessante disamina del territorio e del comparto:

“Marsala è una città che possiede tutto: clima favorevole, storia profonda, cultura poligenerazionale, mare caraibico, vino famoso più della stessa città, risorse naturali ineguagliabili, un’identità forte e riconoscibile. Eppure, nonostante questa ricchezza, non ha ancora compiuto quel salto di qualità che potrebbe finalmente trasformarla in una vera capitale del turismo globale e soprattutto culturale ed enogastronomico del Mediterraneo. Lo dico con chiarezza e responsabilità anche nella mia veste di presidente dei “Paladini di Sicilia”: non possiamo più permetterci di parlare solo di potenzialità. Serve, adesso, passare alla realtà. Perché il turismo, quando è gestito con metodo, professionalità e serietà, non è un sogno – è la prima leva capace di generare ricchezza diffusa, lavoro, crescita sociale e benessere per tutta la comunità. Ma per parlare di investimenti, di marketing territoriale, di creatività e di sviluppo, dobbiamo prima avere il coraggio di guardare in faccia ciò che non funziona. Non per accusare, non per fare opposizione politica, non per vituperare chi ci è antipatico e salvare o coprire le magagne di chi ci è “amico” o parente, ma per ripartire dal vero.

Paladini di Sicilia

Ma diciamo quali sono le negatività e le carenze che non possiamo più ignorare. Marsala paga da anni un prezzo altissimo per alcune criticità strutturali che limitano gravemente ogni prospettiva turistica: – decoro urbano insufficiente, erbacce ovunque, marciapiedi sconnessi e disomogenei;– strade piene di buche e rattoppi, nel centro come nelle periferie e nelle contrade, che non possono e non vogliono più continuare a essere “serie B”; – verde pubblico risibile e malcurato, quando invece dovrebbe essere il biglietto da visita di una città che accoglie; – sicurezza carente, con episodi preoccupanti che coinvolgono spacci, minori, gruppi improvvisati, degrado comportamentale, sbevazzate notturne, monopattini fuori controllo, violenze e scippi; – assenza di controllo del territorio, forze dell’ordine insufficienti e una Polizia Municipale che deve tornare a essere presenza quotidiana e diffusa, non solo ufficio e sanzioni per divieti di sosta; – creazione di tanti nuovi parcheggi con eventuale requisizione dí edifici e superfici abbandonati;– informazione turistica inadeguata, con pochissimi uffici e poco visibili, orari incerti e competenze linguistiche che devono essere garantite; – segnaletica carente, servizi igienici inesistenti o abbandonati; – trasporti urbani da terzo mondo, con collegamenti rari verso le contrade, i lidi e persino verso l’ospedale, dove oggi arrivano solo poche corse al giorno invece di una navetta regolare. Questa è la verità. E negarla significa condannare Marsala a restare ferma, rassegnata a questo che definisco “sottosviluppo pilotato”.

Una strategia di promozione turistica – per quanto brillante – non può funzionare se la città non funziona. Bisogna costruire un Sistema. Ripartire significa creare un’identità chiara e raccontabile della città, definire prodotti turistici coerenti, narrazioni credibili basate su ciò che Marsala è davvero: – la Laguna dello Stagnone, da tutelare e regolamentare con equilibrio (anche per il kitesurf, che è una ottima risorsa ma va gestito nel rispetto della Riserva naturale); – il vino e la cultura enogastronomica; – il paesaggio agricolo e marino; – la storia e l’archeologia, ancora sottoutilizzate, malgrado un intuibile grandioso passato di più civiltà stratificate; – lo sport, il mare, le tradizioni, tutto ciò che rende questo territorio unico.

A questo va affiancato un sistema di servizi efficiente, una città pulita, ordinata, verde, sicura, con operatori dell’accoglienza formati, professionali, capaci di raccontare il territorio e di accogliere con competenza, non con dilettantismo, improvvisazione e con avidità. Solo in un contesto urbano decoroso, vivibile e accogliente, gli operatori turistici possono esprimere al meglio il proprio ruolo. E solo così la popolazione potrà beneficiare degli effetti positivi del turismo: una ricchezza equamente distribuita, non concentrata, non iniqua, ma diffusa, stabile, giusta, sostenibile. Dentro questo disegno, si colloca la nostra missione – affidata dalla Regione Siciliana ai Paladini di Sicilia – per elaborare il dossier di una candidatura mirante a ottenere il riconoscimento UNESCO dei vini fortificati, tra cui il Marsala, quale Patrimonio Immateriale dell’Umanita’. Il sigillo UNESCO sarebbe una chiave di volta per questa città: – darebbe un valore strategico enorme; – attirerebbe turismo enoculturale ad alto potere di spesa; – aumenterebbe il prestigio internazionale della città; – rafforzerebbe la narrazione identitaria del territorio; – creerebbe nuove opportunità per operatori e indotto; – renderebbe il Marsala un marchio culturale globale. E accanto al riconoscimento, si potrebbe finalmente costruire un calendario di eventi periodici, duraturi, non occasionali, capace di attrarre visitatori tutto l’anno, come accade a San Vito Lo Capo con il Cuscus Fest, a Jerez de la Frontera, a Porto: città che – con una Rassegna e con pluralità di manifestazioni istituzionalizzate – hanno saputo legare il loro nome a un prodotto, a una storia, a una tradizione, a un’identità.

Noi abbiamo già una rete transnazionale: la Rete Mediterranea dei Vini Fortificati, costituita quest’anno proprio qui, fra i territori della Fascia del Sole Mediterranea ove si producono i vini liquorosi. Dobbiamo solo saperla usare. La costituenda Fondazione Marsala Turismo – concepita dai lungimiranti creatori dell’omonimo provvidenziale Movimento che si è appena presentato alla città- è, davvero, la soluzione delle soluzioni: per dare metodo, continuità, visione e competenza; per superare l’improvvisazione e la frammentarietà; per coordinare pubblico, privato e operatori; per trasformare ciò che chiamiamo “potenzialità” in vera ricchezza. Marsala può farcela. Ma deve volerlo davvero. Marsala può diventare una delle grandi capitali del turismo culturale ed enogastronomico del Mediterraneo. Ma non accadrà da solo. Non accadrà per inerzia. Non accadrà senza Coraggio. Oggi abbiamo una strada davanti. Chiara. Possibile.Reale. Sta a noi, come cittadini, decidere se percorrerla. I Paladini di Sicilia, ci sono. Gli operatori ci sono. La visione c’è. La Fondazione ci sarà. La città deve esserci. Marsala ha tutto. Ora deve funzionare tutto. Solo così potrà diventare ciò che merita: una città che non parla più di “potenziale”, ma che vive – finalmente – di futuro.

Diego Maggio

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Un commento

  1. Non è sfuggito nulla, nemmeno una nuance, una trascurabile e impercettibile sfumatura, nell’elenco puntiglioso e severo delle manchevolezze, grandi e piccole, plasticamente evidenziate. Ma il mio amico Diego, al quale invio un affettuoso abbraccio di stima e di intramontabile amicizia, forse volutamente non ha fatto alcun minimo cenno alle responsabilità principali da addebitare a chi è stato chiamato ad amministrare la cosa pubblica di cui i cittadini hanno il sacrosanto diritto di reclamare e pretendere il più pieno, ordinato, efficace, trasparente e tangibile funzionamento, che pare sia palesemente venuto meno. Filippo Piccione

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