Un colpo durissimo all’autonomia scolastica e al diritto dei ragazzi a una formazione completa. La Commissione Istruzione della Camera ha approvato un emendamento al disegno di legge Valditara che estende alle scuole medie il divieto di svolgere attività didattiche e progettuali sui temi della sessualità e dell’educazione affettiva. Una norma che si aggiunge al divieto già previsto per l’infanzia e la primaria, e che – secondo esperti, associazioni e mondo politico – rischia di compromettere anni di lavoro educativo nelle scuole. L’educazione sessuo-affettiva non è un vezzo ideologico, ma un pilastro della crescita personale: aiuta bambine, bambini e adolescenti a comprendere i cambiamenti fisici ed emotivi della pubertà, a costruire relazioni sane e rispettose, e a prevenire fenomeni di bullismo, violenza di genere e dipendenze digitali. Toglierla dalle scuole significa lasciare che siano la rete, i social o peggio la pornografia a educare i più giovani, privandoli di un linguaggio del rispetto e delle emozioni. Il nuovo testo prevede che l’educazione sessuale possa essere impartita solo alle superiori, e solo con l’autorizzazione esplicita dei genitori, dopo averli informati sui contenuti e sui materiali didattici. Ma per molti, “alle superiori è già troppo tardi”. Lo ha ricordato anche Gino Cecchettin, padre di Giulia, uccisa a 22 anni dall’ex fidanzato Filippo Turetta: “Bisogna partire presto, quando i ragazzi imparano cosa significa amare e rispettare”.
Durissima la reazione del Movimento 5 Stelle all’Ars. I deputati Cristina Ciminnisi e Luigi Sunseri definiscono la proposta “folle e assolutamente controcorrente”: “Mentre dovremmo potenziare l’educazione e la cultura del rispetto – spiegano – arriva una norma che va nella direzione opposta, suscitando la protesta di nove ordini regionali degli psicologi, compreso quello siciliano”. I due deputati rilanciano il proprio disegno di legge regionale per introdurre percorsi di educazione affettiva e sessuale in tutte le scuole siciliane, oggi fermo nei cassetti dell’Ars: “Alle parole seguano i fatti. L’assessore Turano prenda posizione e sostenga questa battaglia di civiltà”. Anche la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia, Enza Zarcone, ha espresso sostegno al ddl M5S, lodando “l’impegno nel promuovere un percorso educativo serio, laico e rispettoso dei diritti di bambini e adolescenti”. Nel frattempo, nelle scuole italiane, cresce la preoccupazione: vietare di parlare d’amore, rispetto e corpo non protegge i giovani, li lascia soli.