Dopo la sentenza del Tar, il circolo Legambiente Marsala-Petrosino interviene sulla questione dei Chioschi allo Stagnone.
Scrive la componente della direzione regionale Letizia Pipitone: “Per commentare una sentenza bisogna conoscerne le motivazioni ed io non le conosco, quindi , ammesso che a qualcuno interessino le motivazioni giuridiche, non ho niente da dire se non che spero che l’Avvocatura dello Stato ne individui le criticità e la impugni al Consiglio di Giustizia Amministrativa”.
Al di là degli aspetti prettamente giuridici, Letizia Pipitone definisce quella dei titolari dei chioschi “la classica vittoria di Pirro”. “Se, infatti, la legalità non sarà ripristinata per via giudiziaria, interverrà, anzi è già intervenuta, una banale regola economica che determinerà la fine di molti di essi. Non ci vuole, infatti, una laurea o un master in economia per comprendere che centinaia di chioschi, o meglio un chiosco ogni cento metri, su una fascia costiera di soli 14 km circa non possono sopravvivere tutti”.
Letizia Pipitone evidenzia, poi, che “allo stato attuale alcuni chioschi, pochi in verità, lavorano nei mesi estivi (luglio e agosto) a pieno ritmo determinando soprattutto la fine della tranquillità dei luoghi, che sarebbe una delle prime regole di rispetto della riserva, e altri chioschi, invece sono sempre vuoti. Alcune scuole di kitesurf, ospitate in questi chioschi, hanno già chiuso i battenti e altre le seguiranno, semplicemente perché sono troppe e non c’è lavoro per tutti, oltre che spazio sufficiente nella laguna”.
La considerazione finale dell’intevento di Letizia Pipitone è rivolta al mondo politico: “qualcuno, e in particolare i politici che si sono spesi in questa battaglia contro la tutela del nostro territorio naturale, ci devono spiegare esattamente cosa hanno vinto. La fine di qualsivoglia regola dettata dalla soprintendenza a tutela dei nostri beni naturali e culturali? L’idea che per una manciata di voti si possa sacrificare il futuro delle prossime generazioni , privandole di uno dei pochi beni significativi della città? L’unica risposta che mi viene in mente è che hanno sicuramente vinto i pochi gestori di attività che lavorano e si arricchiscono a danno però non degli ambientalisti ma dell’intera comunità”.