Potrebbero insediarsi presto all’Assemblea Regionale Siciliana otto nuovi parlamentari. C’è stato, infatti, il primo via libera alla proposta legislativa che introduce la figura del deputato “supplente”, chiamato a sostituire tra gli scranni di Palazzo dei Normanni il collega eletto dal corpo elettorale, qualora sia stato contestualmente nominato alla carica di assessore.
Dopo l’ok dell’Ars (obbligatorio, ma non vincolante) si attende il via libera definitivo da parte del Parlamento italiano in doppia lettura, trattandosi di un disegno di legge partito proprio da Roma. La norma, in vigore anche in altre regioni, sulla carta dovrebbe servire ad evitare il doppio ruolo, che crea non pochi imbarazzi a quei politici chiamati ad esercitare sia la funzione esecutiva che quella legislativa, in barba al principio di separazione dei poteri che dovrebbe essere alla base di una democrazia liberale. Negli anni scorsi si era tentato di far passare il principio delle dimissioni degli assessori dalla carica di consiglieri (o deputati), che però presenta anche il rovescio della medaglia: nel caso di revoca dell’incarico da parte del presidente della Giunta regionale (ma vale anche per i sindaci nei Comuni), l’eletto si ritroverebbe senza alcuna garanzia. Un po’ come è successo recentemente a Marsala con l’ex assessore Oreste Alagna, che a un anno e mezzo dalla nomina assessoriale (con contestuali dimissioni da consigliere) è stato congedato dal sindaco Massimo Grillo, rimanendo escluso sia dall’assemblea civica di Sala delle Lapidi che dagli uffici di via Garibaldi (e con conseguenti polemiche politiche tra il suo partito di riferimento e il primo cittadino lilibetano).
Attualmente, sono 8 i componenti della Giunta Schifani che svolgono il doppio ruolo: Mimmo Turano e Luca Sammartino (Lega), Nuccia Albano e Andrea Messina (Democrazia Cristiana), Elvira Amata Alessandro Aricò, Giusy Savarino (Fratelli d’Italia) e il forzista Edy Tamajo.
Al loro posto subentrerebbero i primi dei non eletti nelle liste presentate nei collegi in cui hanno ottenuto il seggio elettorale. Per la provincia di Trapani dovrebbe rientrare Eleonora Lo Curto, che nel 2022 era giunta alle spalle di Turano nella lista Prima l’Italia-Salvini Premier con 5.011 voti di preferenza.
Duro, a riguardo, il commento del segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, che preannuncia l’opposizione dei dem anche a Montecitorio e Palazzo Madama: “E’ una vera porcata che oltraggia lo statuto speciale della Sicilia, riconosciuto e inserito nella Costituzione. Tutto questo costerà ai siciliani 12 milioni di euro l’anno mentre la sanità siciliana è al tracollo, le autostrada continuano ad essere trincee, i collegamenti ferroviari non all’altezza di una regione con 5 milioni di abitanti, i tassi di disoccupazione (giovanile e non) alle stelle e la Sicilia resta fanalino di coda in tutte le classifiche”.