Una proposta che sappia riportare la città di Mazara del Vallo al centro delle rotte mediterranee, non solo per tradizione storica ma come progetto concreto di sviluppo. A rilanciare l’appello è l’Istituto di Ricerca e Sviluppo “Il Duemila”, guidato dall’avvocato Nicolò Vella, che sollecita Enti Locali, Governo e Ministero delle Infrastrutture a inserire la città nel grande corridoio europeo Scandinavia-Mediterraneo. Il riferimento è all’autostrada europea che parte da Copenaghen e che, secondo i progetti comunitari, dovrebbe concludersi proprio a Mazara del Vallo. Oggi però quel tratto terminale – la Siracusa-Mazara per intenderci – resta solo sulla carta, mentre l’Isola attende ancora infrastrutture adeguate per ciò che riguarda strade, ferrovie e collegamenti strategici. L’avvocato Vella non usa mezzi termini, secondo lui “bisogna uscire dai confini comunali, per avere una visione della Mazara futura. La grandezza del Mediterraneo è parte del nostro patrimonio genetico. È tempo di guardare avanti con coraggio”.
La proposta dell’Istituto “Il Duemila”
Secondo l’Istituto “Il Duemila”, la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina rischia infatti di diventare un’opera monca se non accompagnata da un piano organico di potenziamento interno delle infrastrutture e dei servizi in Sicilia. Ferrovie ancora insufficienti, strade spesso dissestate e, soprattutto, l’assenza del tratto terminale dell’autostrada europea minano la continuità territoriale e la piena integrazione dell’isola nel sistema infrastrutturale prima italiano e poi europeo. Per dare forza alla richiesta, ecco la proposta di convocazione di un vertice straordinario tra i Comuni attraversati dal futuro asse viario (Siracusa, Scicli, Gela, Agrigento, Sciacca, Menfi, Castelvetrano) che il Comune di Mazara del Vallo avrebbe, secondo l’Istituto, il titolo di promuovere. La sede indicata non è casuale: Agrigento, Capitale italiana della Cultura per il 2025. “La cultura è motore di sviluppo turistico, ma anche carburante per la crescita socio-economica e l’innovazione”, secondo l’Istituto. Da qui l’idea di intrecciare infrastrutture e patrimonio, progresso e bellezza, con la consapevolezza che il futuro non va soltanto immaginato, ma reso possibile.
Mazara come meta del Mediterraneo
Mazara del Vallo, sottolinea ancora l’Istituto, non parte da zero. La città è già crocevia energetico e tecnologico, grazie alla presenza del gasdotto e a quella di reti sottomarine digitali che collegano l’Europa alle Americhe. Un ruolo che però può e deve essere rafforzato con nuovi obiettivi infrastrutturali: dall’ancoraggio e servizi per le grandi navi al porto, fino al potenziamento della sede del CNR per affrontare le sfide climatiche, tecnologiche e geopolitiche del Mediterraneo. Un Mediterraneo che, nelle parole di Vella, “ci porta e ci spinge alle radici del passato e ai bisogni del futuro”. Una dimensione che richiama il legame millenario con la Tunisia, appena oltre Capo Bon, quasi a toccarsi con Mazara, e che può diventare motore di cooperazione e di nuove prospettive economiche. L’Istituto “Il Duemila” parla dunque di “tempo della verità”: i problemi, sottolinea, presentano il conto e non si possono più rinviare. Non basta evocare lo sviluppo, occorre dotarsi di strumenti concreti per saperlo intercettare. Per questo la richiesta è chiara: il completamento del corridoio autostradale europeo fino a Mazara del Vallo, come simbolo e strumento di una Sicilia capace di collocarsi davvero al centro delle strategie del Mediterraneo. In gioco non c’è solo un’opera viaria, ma il rilancio geopolitico e geoeconomico di un territorio che storicamente è stato ponte fra le sponde del mare nostrum. La palla, adesso, passa alla politica e alle istituzioni, chiamate a trasformare un’idea che da troppo tempo resta sospesa in una prospettiva concreta per un futuro che va reso possibile.