Beffa per Marsala e Petrosino: i due comuni restano esclusi dalle Aree Urbane Funzionali (FUA), requisito indispensabile per accedere agli incentivi maggiorati fino a 11.000 euro per l’acquisto di auto elettriche, previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La normativa stabilisce che per costituire una FUA siano necessari almeno 50.000 abitanti, una soglia che Marsala, da sola, supera agevolmente. Eppure, nel piano attuale, la città non figura tra le aree beneficiarie. Ne fanno invece parte comuni come Buseto Palizzolo, Erice, Paceco, Trapani, Valderice e Misiliscemi, che accedono regolarmente ai contributi. Una situazione che ha lasciato spiazzati cittadini e famiglie del territorio marsalese e petrosileno. In diversi avevano già preso contatti con concessionarie e valutato l’acquisto di veicoli a zero emissioni, convinti di poter contare sugli incentivi statali. Ma nei giorni scorsi, la doccia fredda: nessuna agevolazione prevista per loro.
A sollevare con forza il caso è Leonardo Curatolo, imprenditore e leader del movimento Marsala Futura. “Circa 25.000 marsalesi vivono nelle contrade periferiche, spesso a oltre 10 km dal centro urbano. Per loro, il pendolarismo quotidiano verso Marsala per lavoro, scuola, sanità e servizi è una necessità costante, esattamente come avviene nei comuni satelliti delle altre FUA italiane”, afferma Curatolo. “È paradossale – prosegue – che città più piccole come Gela siano incluse tra le FUA, mentre Marsala, con una popolazione e una mobilità interna molto più rilevanti, resti fuori. Il risultato? Decine di migliaia di cittadini e centinaia di microimprese marsalesi e petrosilene sono tagliati fuori dagli incentivi del PNRR, restando penalizzati rispetto ad altri territori”. Intanto, l’appello è che venga prevista una misura transitoria per garantire a cittadini e imprese locali l’accesso immediato ai contributi per la mobilità sostenibile. Una richiesta che accende i riflettori su una questione di equità territoriale e che, se non corretta, rischia di creare una frattura profonda tra aree urbane incluse e quelle escluse dai benefici del piano verde nazionale.