La crisi idrica che affligge Marsala non è una fatalità né il frutto del caso: è la conseguenza diretta di anni di incuria politica, di scelte sbagliate e di una visione amministrativa miope. Davanti a questo scenario, il Partito Liberaldemocratico Sicilia invoca un cambio radicale: investimenti mirati, innovazione nel riuso delle acque, trasparenza nella gestione. Perché l’acqua è un diritto, non un privilegio: “Chi ha governato la città nell’ultimo decennio ha mostrato un’inquietante incapacità di affrontare un problema strutturale con la serietà che merita. La rete idrica è ormai un colabrodo, obsoleta, con perdite che vanificano la maggior parte dell’acqua immessa. Eppure, anziché pianificare investimenti e manutenzioni, si è preferito rincorrere emergenze e inseguire consensi elettorali”. Secondo il partito, il cui responsabile è Gianfranco Valenti, è mancato il coraggio di ascoltare cittadini e tecnici, “… mentre si consentiva lo sfruttamento eccessivo delle falde, provocando intrusione salina e desertificazione del territorio. Le conseguenze sono gravissime: l’agricoltura, cuore economico di Marsala, è allo stremo; il turismo ne risente, con strutture ricettive impreparate a gestire una crisi continua. E quando l’acqua manca, la risposta dell’amministrazione è stata l’assenza totale di un servizio pubblico di emergenza, lasciando i cittadini in balìa del caro-autobotti“.
Cronaca