“Il consumo di suolo e la crisi idrica, a quanto pare, non sono più un problema per l’Amministrazione comunale di Marsala. Forse è stata folgorata sulla via di Washington, più che su quella di Damasco”. Così il Circolo Legambiente Marsala–Petrosino commenta, con amara ironia, le recenti modifiche al regolamento edilizio approvate dalla Giunta e dal Consiglio comunale di Marsala. Secondo l’associazione ambientalista, le nuove disposizioni rappresentano “un netto passo indietro” rispetto agli impegni globali per contrastare i cambiamenti climatici e promuovere uno sviluppo urbano sostenibile.
Si riduce la percentuale da destinare a usi agricoli
“Con queste modifiche – spiega Legambiente – la percentuale minima di superficie da destinare ad usi agricoli si riduce dal 70% al 60%, aumentando di fatto il consumo di suolo. Parallelamente, la superficie consentita per la realizzazione di piscine in zona agricola passa dal 20% al 50%, incentivando la costruzione di ville con piscine sempre più grandi. Una scelta che comporta un ulteriore spreco di risorsa idrica, in un territorio già fragile e colpito da periodi di siccità sempre più intensi”.
Per Legambiente azione propagandistica in stile USA di Grillo
Una doppia decisione che, secondo l’associazione, favorisce una ristretta cerchia di cittadini abbienti, andando a scapito della collettività e del territorio: “In puro stile MAGA – aggiungono – si riducono le aree verdi e si allargano le superfici per chi vuole costruire ville con piscina. A farne le spese sarà l’intera comunità”. In pratica per gli attivisti, lo stile “Make America Great Again” di Trump, uno slogan usato in campagna elettorale dal Governatore americano per suscitare un clima di patriottismo e di pura campagna propagandistica, è quello che fa l’Amministrazione Grillo.
Posto auto per ogni 50 persone con disabilità: si torna indietro
Non meno grave è l’eliminazione di una norma che garantiva un posto auto riservato alle persone con disabilità ogni 50, in netta violazione del D.P.R. 503/1996: “È una seria regressione in termini di sensibilità sociale e inclusione. La cancellazione di questa norma è un segnale preoccupante, che discrimina e mina i diritti fondamentali”. Tra le modifiche contestate, anche l’abrogazione dell’obbligo di dotare gli edifici di nuova costruzione o soggetti a manutenzione straordinaria di cisterne per la raccolta dell’acqua piovana. “Una scelta miope e dannosa – afferma Legambiente – in un contesto dove le emergenze idriche sono sempre più frequenti e gravi. Rinunciare a una misura così semplice e utile è assurdo”.
Legambiente chiede di rivedere il Piano Urbanistico Generale
Queste decisioni vanno “… in direzione opposta rispetto alle proposte avanzate durante il processo di revisione del Piano Urbanistico Generale. Mentre il resto del mondo lavora per aumentare le aree verdi, ridurre il consumo di suolo, promuovere il risparmio idrico e migliorare l’accessibilità, a Marsala si compiono scelte che aggravano gli effetti delle ondate di calore, della siccità e delle disuguaglianze sociali. Chiediamo all’Amministrazione comunale di ritirare in autotutela queste modifiche, perché palesemente illegittime e in violazione delle normative nazionali ed europee in materia ambientale e sociale”. “Ribadiamo con forza la nostra contrarietà a queste modifiche – conclude il Circolo – e richiamiamo l’amministrazione alle proprie responsabilità verso l’ambiente, la salute dei cittadini e le future generazioni. Per un territorio resiliente, giusto e capace di affrontare le sfide del cambiamento climatico, servono visione e coraggio, non scorciatoie a vantaggio di pochi”.