Grande partecipazione a Trapani per il raduno convocato da cittadini, associazioni e movimenti politici a sostegno dell’ong Saving Humans, dopo il provvedimento di fermo disposto presso il porto trapanese nei confronti della nave “Mediterranea”.
Ad accogliere i partecipanti, tra cui l’europarlamentare Leoluca Orlando, c’era lo staff dell’organizzazione, che ha ribadito le ragioni che hanno portato a decidere di portare a Trapani (e non a Genova, come intimato dal governo) i dieci naufraghi soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo.
“Non era accettabile che 10 ragazzi che hanno subito torture che sono stati bendati portati via da un porto vicino a Tripoli, caricati dalla cosiddetta Guardia Costiera Libica e scaraventati in mare in piena notte dovessero subire un’ulteriore tortura ed essere portati a Genova”, hanno affermato i rappresentanti di Saving Humans, che poi hanno avuto parole severe anche per la presidente Meloni: “Non dice che i morti in mare sono meno perché semplicemente li facciamo morire in Libia…Come se la vita umana avesse valore solo quando tocca le coste italiane e invece quando muori in un altro paese non vale niente”. Lo staff della nave Mediterranea ha ringraziato i partecipanti per la vicinanza mostrata in questa delicata vicenda, invitando i presenti a continuare a tenere alta l’attenzione sui diritti dei migranti. In un successivo post pubblicato sui social si legge: “Da quando siamo bloccati nel porto di Trapani stiamo ricevendo un’ondata di solidarietà. A farci visita sono state le istituzioni locali, come il sindaco e la giunta di Trapani, parlamentari locali e nazionali, delegazioni sindacali, associazioni ma, soprattutto, tantissime cittadine e cittadini. Tutte unite da un messaggio semplice e potente: l’umanità viene prima di tutto. La solidarietà non si ferma!”.

Tra i presenti anche il circolo Marsala-Petrosino di Legambiente, guidato dal presidente Giuseppe Marino: “Persone gettate in mare come fossero rifiuti. Dieci vite salvate, ma il “premio” è stato il fermo amministrativo e una multa di 10.000€. Il governo impone 600 miglia di navigazione fino a Genova, ignorando il diritto internazionale che chiede lo sbarco nel porto sicuro più vicino. Il comandante e il capomissione hanno scelto Trapani, per garantire cure urgenti a chi rischiava la vita. Ma la risposta è stata: bloccare la nave, punire chi salva vite, ostacolare chi difende i diritti umani. Il Circolo Legambiente Marsala Petrosino sarà sempre accanto a chi tende la mano in mare. Contro la propaganda, contro la crudeltà, per la difesa della vita”.
Proprio mentre il porto di Trapani si stava riempiendo di manifestanti a sostegno di Mediterranea, il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Maurizio Miceli ha diramato un comunicato in cui si stigmatizzava la scelta dell’ong di non rispettare le disposizione del Ministero sullo sbarco dei naufraghi a Genova e, in particolare, si coglieva l’occasione per bacchettare il sindaco Tranchida: le leggi si rispettano. Guardia costiera e Guardia di finanza hanno applicato correttamente il decreto Piantedosi disponendo fermo e sanzioni, non per “cattiveria”, ma per Stato di diritto. In questo contesto il ruolo delle istituzioni cittadine dovrebbe essere chiaro: stare dalla parte delle regole, dei trapanesi e di chi indossa la divisa. Invece il sindaco Tranchida utilizza persino la pagina istituzionale del Comune per esprimere solidarietà a chi ha violato la legge. Un comportamento grave, che non risponde alle esigenze della città e che appare funzionale soltanto a mantenere visibilità politica, accreditandosi presso il Partito Democratico e alimentando la propria carriera personale. Trapani, intanto, vive un momento difficile: degrado urbano, servizi carenti, mancanza di prospettive per i giovani e isolamento infrastrutturale. Sono questi i temi su cui un sindaco dovrebbe concentrare energie e responsabilità, non le passerelle ideologiche.
Il Governo Meloni continua a lavorare con serietà e risultati concreti. Trapani merita lo stesso approccio: chiarezza, stabilità e attenzione ai problemi reali, non un sindaco più impegnato a coltivare il proprio futuro politico che a dare risposte ai cittadini”.
A Miceli ha replicato, a distanza di qualche ora, la presidente provinciale del Pd di Trapani, Valentina Villabuona: “Diceva Sant’Agostino: Lex iniusta non est lex. Una legge contraria alla giustizia non merita di essere chiamata legge. Eppure la destra ripete ossessivamente che “la legge va rispettata”. Bene: ma vale per tutti o solo per chi salva vite in mare? Perché le leggi disumane sull’immigrazione – le loro – vengono regolarmente smontate dai tribunali, e continueranno a esserlo perché violano la Costituzione e il diritto internazionale. E allora la domanda al consigliere Maurizio Miceli è semplice:
il rispetto della legge vale solo per le Ong o anche per Casa Pound, che da 22 anni occupa abusivamente un immobile pubblico nel cuore di Roma senza che nessuno muova un dito?”.