Nel cuore del centro storico di Marsala, tra le eleganti vie dello shopping e i locali dove si cena all’aperto o si sorseggia un bicchiere di vino, si insinua un problema ormai cronico, fastidioso e difficile da ignorare: l’odore nauseabondo che arriva dalle fognature. È un odore acre, persistente, che si avverte in ogni stagione — estate come inverno — ma che con l’aumento delle temperature, la siccità, i rifiuti abbandonati e l’acqua stagnante, diventa semplicemente insopportabile. Il paradosso è evidente: una città ricca di storia, cultura e vocazione turistica, che ogni anno accoglie migliaia di visitatori, è costretta a convivere con un problema ambientale e sanitario che la deturpa e la umilia.
Una città a vocazione turistica?
Alcuni punti sono diventati tristemente noti per la loro criticità: in particolare Porta Nuova, dove i tombini sprigionano odori che avvolgono tutta la zona, ma anche tratti di via XI Maggio, cuore pulsante della movida e dello shopping cittadino. L’aria diventa irrespirabile, anche in prossimità di ristoranti, bar e negozi, compromettendo l’esperienza di residenti e turisti. Eppure sembra che ci si stia abituando. L’indifferenza si è fatta strada, come se il problema fosse ormai un destino inevitabile per Marsala. Ma è davvero questa la città che vogliamo consegnare ai visitatori? Negli scorsi mesi, l’Amministrazione comunale ha effettuato interventi di derattizzazione e disinfestazione in tutto il territorio, ma i risultati sono tutt’altro che rassicuranti. Chi passeggia di sera lungo via Sibilla, ad esempio, si trova spesso a schivare blatte sui marciapiedi e perfino sui muri, un’immagine indegna per una città che si vuole promuovere come capitale del turismo culturale e del vino.
Cosa fa e può fare l’Amministrazione comunale?
La domanda sorge spontanea: la manutenzione della rete fognaria è regolare? Esiste un piano di pulizia periodica? E soprattutto, perché questo problema torna puntualmente ogni anno, senza soluzione? Marsala ha bisogno di più di qualche disinfestazione a calendario. Servono interventi strutturali, un piano ambientale serio, un’azione concreta di tutela della salute pubblica e dell’immagine urbana. Non si può parlare di rilancio turistico mentre si lotta ogni giorno contro l’odore di fogna sotto al naso. I cittadini lo sanno, lo vivono e spesso non denunciano più, scoraggiati da anni di immobilismo. Ma il silenzio non è una soluzione. È tempo di restituire a Marsala il decoro che merita — e l’aria pulita che dovrebbe essere un diritto, non un lusso.
Una bella pubblicità ed attrattiva turistica.