Ci sono viaggi che segnano una vita. Non per le foto scattate, non per le destinazioni da aggiungere alla lista, ma per le tracce profonde che lasciano dentro. È con questo spirito che Marco Messina, 23 anni, giovane studente mazarese di Management and Finance alla LUMSA di Roma, si prepara a partire per una missione umanitaria a Calcutta, in India, insieme all’associazione Volunteers. Una scelta di cuore, ma anche di coraggio, che affonda le radici in un legame familiare e in una visione del mondo aperta, sensibile e attenta agli ultimi. “Tutto è nato da un sogno che mia madre aveva da giovane: partire in missione umanitaria in India. Per motivi di lavoro e di famiglia non ha potuto realizzarlo. Così ho sentito che toccava a me raccogliere quel sogno e portarlo avanti”, racconta Marco. Sua madre, medico e coordinatrice del Pronto soccorso di Mazara del Vallo, gli ha trasmesso la passione per il volontariato.
Un seme che oggi germoglia in un’esperienza straordinaria. Lo scorso 4 agosto Marco è partito per l’India (dove resterà fino al 21 agosto) con altri studenti, molti dei quali iscritti a Medicina, per affiancare i medici in interventi umanitari sul campo, nelle aree più povere della città. “Le nostre giornate si svolgeranno per lo più in strada, accanto a chi vive in condizioni di estrema povertà. Lavoreremo anche con l’organizzazione fondata da Madre Teresa di Calcutta. Un giorno speciale sarà dedicato a 60 ragazzi con disabilità: vogliamo offrire a loro e alle loro famiglie un momento di svago e serenità”. A coinvolgerlo in questo percorso è stato un amico conosciuto ad Abu Dhabi, durante una simulazione diplomatica promossa dall’Associazione Diplomatici. È stato lui a presentargli Volunteers, associazione fondata da padre Miguel, sacerdote catanese, responsabile del progetto. “Mi ero iscritto in lista d’attesa per una futura missione. Quando mi hanno contattato per propormi Calcutta o El Salvador, ho scelto l’India: non era solo una meta, ma un ponte con mia madre, con il nostro passato e con i valori che mi ha trasmesso”.
Il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, ha voluto esprimere pubblicamente il proprio apprezzamento: “Sono lieto che un nostro giovane concittadino sia impegnato in importanti missioni umanitarie internazionali per un supporto ai più deboli e poveri. È il segno concreto dell’impegno dei nostri giovani verso il sociale. A Marco, che ha ereditato dalla madre la passione per il volontariato, il plauso dell’amministrazione. Al suo ritorno saremo felici di riceverlo in Comune per farci raccontare questa straordinaria esperienza”. Marco è nato a Brescia nel 2001, ma è mazarese per scelta di vita e per amore: “Mazara è dove ho la mia famiglia, i miei amici, i ricordi più importanti. Anche se vivo da cinque anni a Roma, mi sento profondamente legato alla mia città. È da qui che voglio partire, ed è qui che vorrei portare un giorno il bagaglio di esperienze maturate altrove”.
Il suo obiettivo è anche quello di ispirare altri giovani: “Vorrei invogliare ragazzi della mia età, o anche più giovani, a provare esperienze diverse da quelle a cui siamo abituati a Mazara. Uscire dall’ordinario, confrontarsi con realtà distanti, mettersi in gioco davvero”. Con gli occhi e il cuore già rivolti verso l’India, Marco sa che non sarà un’esperienza semplice, ma è pronto: “Mi aspetto una povertà mai vista in Italia, bisogni profondi, storie che lasceranno il segno. Non voglio solo aggiungere un timbro sul passaporto, ma tornare con qualcosa di concreto: racconti, riflessioni, nuove consapevolezze. Credo che questa missione mi aiuterà a crescere come persona e a rivalutare tanti aspetti della nostra quotidianità che spesso diamo per scontati”.