Quarantacinque anni fa l’omicidio del magistrato Gaetano Costa. Mattarella: “Si faccia memoria del suo esempio”

redazione

Quarantacinque anni fa l’omicidio del magistrato Gaetano Costa. Mattarella: “Si faccia memoria del suo esempio”

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mercoledì 06 Agosto 2025 - 12:33

Il 6 agosto richiama alla memoria l’attentato di mafia in cui, quarantacinque anni fa, perse la vita il Procuratore Gaetano Costa.

Lo ricorda con queste parole il presidente Sergio Mattarella: “Magistrato di alta preparazione professionale, di riconosciuta indipendenza e di grande equilibrio, Costa ha condotto delicate ed efficaci indagini sulle organizzazioni criminali operanti nel territorio siciliano, cogliendo, con lungimiranza, la complessità del fenomeno mafioso e la sua penetrazione nei pubblici poteri e nei sistemi socio-economici. Fare memoria del suo esempio significa rinnovare la ferma adesione ai principi di giustizia e di legalità, condizione essenziale di ogni comunità autenticamente libera e democratica. In un anniversario che interpella le coscienze di quanti hanno a cuore la difesa della nostra convivenza civile, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica ai suoi familiari, a coloro che lo hanno stimato e a quanti, in questi lunghi anni, ricordandone il rigore e il coraggio, hanno continuato la sua opera a favore della giustizia”.

“La figura del giudice Gaetano Costa ci ricorda e ci insegna che non si può combattere la mafia senza assumersi responsabilità e che non basta dichiararsi antimafiosi se poi si resta silenti davanti alle ambiguità, alle connivenze, ai compromessi. A 45 anni dalla sua uccisione per mano mafiosa, Costa resta ancora oggi una delle testimonianze più limpide di cosa significhi servire lo Stato con coerenza”. Lo afferma il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ricordando il magistrato ucciso il 6 agosto 1980. “Gaetano Costa – aggiunge – non fu ucciso solo dalla mafia, ma anche dall’isolamento. Fu lasciato solo da colleghi che non vollero condividere la sua azione, da apparati che scelsero la prudenza e da una società che all’epoca faticava ancora a riconoscere i volti del potere criminale. La sua vita e la sua morte ci chiedono coerenza. E Palermo, nel suo nome, rinnova l’impegno a non dimenticare, ma soprattutto a non arretrare”. 

Il ricordo degli eventi di quegli anni, aggiunge il presidente della Regione Renato Schifani “il ricordo di quegli eventi ci richiama alla necessità di continuare con determinazione il lavoro per garantire sicurezza, giustizia e legalità a tutti i cittadini. In questa giornata di memoria, rivolgo un pensiero di vicinanza e gratitudine alle loro famiglie, che hanno condiviso il peso di un sacrificio così grande”.

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