Nel 2025, la sigaretta elettronica non è più un fenomeno marginale, non si tratta solo di una moda passeggera, ma di una realtà consolidata. I numeri parlano chiaro: almeno tre milioni di persone in Italia svapano regolarmente, e il dato è tutt’altro che in calo. Anzi, si allarga. Cresce. Come i negozi di sigarette elettroniche in Italia, che spuntano come funghi in sempre più quartieri.
Il giro d’affari? Impressionante. Cifre che fanno girare la testa anche ai più scettici. In questo universo in espansione, le nuove regole giocano un ruolo chiave: tra divieti alla vendita online dei liquidi con nicotina e imposte che lievitano, il settore si sta ricalibrando, cercando un nuovo equilibrio.
I più affezionati allo svapo sono i giovani, spesso in cerca di alternative, ma sempre più protagonisti di un mercato che non conosce stasi. Il 2025, in questo scenario, assomiglia a un bivio: da una parte le restrizioni, dall’altra un pubblico crescente. Osservare da vicino questo movimento significa capire in quale direzione sta tirando il vento.
Un fenomeno in crescita: lo svapo in Italia nel 2025
In Italia, lo svapo ha smesso da tempo di essere una curiosità da banco o un passatempo per pochi appassionati. Nel 2025, è diventato parte del paesaggio urbano. Lo si nota in fila al semaforo, nei parchi, fuori dai locali: piccoli sbuffi di vapore che si dissolvono nell’aria, segno discreto ma costante di un’abitudine sempre più diffusa. Gli utilizzatori regolari sono ormai circa tre milioni, una cifra che mette sul tavolo una realtà consolidata, che non conosce battute d’arresto.
Il profilo di chi svapa si è fatto più definito: prevalgono i giovani adulti, tra i 18 e i 34 anni, ma non è raro incontrare volti più maturi che hanno abbandonato la vecchia sigaretta per abbracciare un’alternativa più tecnologica. In alcuni casi, lo svapo è entrato nelle routine quotidiane con una naturalezza quasi sorprendente, come un gesto automatico tra una mail e una pausa caffè.
Non si parla solo di numeri, ma di abitudini che mutano. Aumentano gli svapatori occasionali, quelli che si avvicinano per curiosità o per spirito di gruppo. Cambia anche il modo in cui viene percepito il dispositivo: non più solo strumento di consumo, ma oggetto identitario, personalizzabile, perfino estetico.
Il 2025 ha portato con sé un’Italia che svapa, che – tra leggi, mode e preferenze – sta scrivendo un nuovo capitolo del consumo.
Il valore del mercato italiano delle e-cig
Il mercato ha sfondato i 750 milioni di euro e non accenna a rallentare. Una crescita a doppia cifra che ha spiazzato anche i più prudenti, con un balzo del 29% solo nell’ultimo anno. Il divieto di vendita online dei liquidi con nicotina ha fatto saltare gli equilibri. In rete si è spento un intero universo commerciale, mentre le tabaccherie e i negozi specializzati, per nulla rassegnati, si sono rimboccati le maniche. Alcuni hanno ampliato l’offerta, altri si sono reinventati. E nel frattempo, i consumatori si sono adattati: c’è chi ha virato su prodotti usa e getta, chi su aromi senza nicotina, chi ha cercato canali alternativi.
Il comparto, nel frattempo, tira. Piccole aziende, importatori, distributori, designer di mod artigianali: una filiera intera si muove come un alveare. Rumoroso, operoso, iperattivo. Ogni nuova norma è una scossa, ogni convegno un termometro. E intanto i numeri crescono. Crescono perché lo svapo, oggi, non è solo consumo: è gesto, è stile, è nicchia che fa tendenza.
Cosa aspettarsi per i prossimi anni
Il settore dello svapo, nel 2025, assomiglia a un terreno vulcanico: all’apparenza stabile, ma con crepe che sussurrano cambiamento. Chi osserva da vicino il mercato capisce che non si tratta più solo di crescita, ma di mutazione. Nuove tendenze, nuovi target, nuove formule. C’è chi punta sul bio, chi scommette su aromi sempre più sofisticati, chi rilancia il dispositivo come oggetto di design.
La direzione non è più lineare. Il boom degli anni scorsi si sta trasformando in consolidamento. I numeri restano alti, ma la corsa cieca sembra essersi placata. Ora si ragiona. Si calibra. Si esplora. Le grandi aziende analizzano i dati con la lente del marketing predittivo, i piccoli produttori, invece, cercano di ritagliarsi spazi nelle nicchie, parlando a un pubblico sempre più esigente.
E intanto, le tecnologie non si fermano. Dispositivi sempre più compatti, software integrati, funzioni di tracciamento e dosaggio personalizzato: lo svapo entra nell’era dell’intelligenza artificiale e dei dati biometrici. Fantascienza? Forse. Ma i primi modelli sono già in vetrina.
Il 2026 non sarà una copia sbiadita dell’anno appena trascorso. Sarà qualcosa d’altro. Un mercato meno ingenuo, più tecnico, più selettivo. Con meno improvvisazione e più strategia.