Centinaia di pazienti lasciati senza cure odontoiatriche, cartelle cliniche inaccessibili, impianti non completati e, soprattutto, finanziamenti ancora attivi per prestazioni mai concluse o nemmeno iniziate. È questo il drammatico bilancio della chiusura improvvisa dei centri odontoiatrici Visodent, sette cliniche distribuite in tutta la Sicilia, tra cui una sede operativa proprio a Trapani. Una chiusura improvvisa, senza alcun preavviso né comunicazione ufficiale, che ha gettato nel caos pazienti e operatori sanitari. I telefoni dei centri risultano staccati, gli ambulatori sbarrati e la documentazione sanitaria introvabile. La Procura di Catania ha aperto un’indagine ipotizzando il reato di truffa.
Il danno economico: 5.000 euro a paziente
Secondo una stima dello sportello +Tutela di Trapani, ogni paziente avrebbe subito un danno medio di circa 5.000 euro, tra spese già versate e costi per cure interrotte. “Sono decine le segnalazioni che ci sono arrivate – dichiara la Dott.ssa Perrone, responsabile locale di Consumerismo No Profit –. Molti cittadini non sanno come ottenere le cartelle cliniche o interrompere il pagamento delle rate”. Il meccanismo di finanziamento prevedeva il pagamento immediato delle cure da parte di istituti come Compass (Mediobanca) e Sella Personal Credit (Banca Sella), che saldavano direttamente l’importo alla clinica. I pazienti, di fatto, rimanevano debitori verso le finanziarie, anche quando il servizio non veniva più erogato.
Le voci dal territorio: Cao, Codici, Adiconsum e Consumerismo
La Commissione Albo Odontoiatri (CAO) di Trapani, presieduta dal dott. Vito Sanci, ha espresso “vicinanza ai pazienti” e ha lanciato un monito sull’importanza di affidarsi a professionisti qualificati: “La proprietà dei centri Visodent non era riconducibile a odontoiatri ma a società di capitali, dove spesso prevalgono logiche di profitto a scapito della centralità della persona”. L’associazione Codici Sicilia, tramite l’avvocato Manfredi Zammataro e il dirigente regionale Vincenzo Maltese, ha presentato esposti presso le procure di Catania, Palermo, Messina, Trapani e Ragusa. “Una condotta gravemente lesiva dei diritti fondamentali dei consumatori – dichiara Zammataro –. I pazienti si sono ritrovati senza cure e con finanziamenti ancora attivi. È urgente sospendere le rate e ottenere giustizia”. Anche il Codacons ha depositato atti nelle stesse procure, affiancando i cittadini che hanno deciso di denunciare formalmente quanto accaduto. “È inaccettabile che cittadini già danneggiati debbano continuare a pagare per cure mai ricevute”. Adiconsum Palermo-Trapani, tramite il responsabile Antonio Rocco e l’avvocato Nicolò Giardina, ha attivato un servizio legale gratuito per ottenere la sospensione dei finanziamenti e la restituzione delle somme versate. “Quando un servizio non viene erogato, il contratto di finanziamento deve ritenersi risolto”, afferma Giardina. Infine, l’associazione Consumerismo No Profit, con sede operativa proprio a Trapani, ha messo a disposizione dei cittadini un modulo gratuito di messa in mora scaricabile dal sito www.consumerismo.it. Il Direttore Generale, Giovanni Riccobono, ha dichiarato: “Stiamo lavorando con il settore odontoiatrico per costruire una soluzione extragiudiziale che permetta la ripresa delle cure”.
La risposta istituzionale
Codici Sicilia ha formalmente richiesto l’intervento della Regione Siciliana, chiedendo all’assessore alla Salute l’attivazione delle ASP per garantire la presa in carico dei pazienti Visodent. “Non possiamo permettere che cittadini già danneggiati economicamente vedano ora anche la propria salute compromessa”, sottolineano gli avvocati Zammataro e Maltese.
I precedenti e il rischio sistemico
Il caso Visodent ricalca quanto accaduto nel 2020 con Dentix Italia, altra catena odontoiatrica fallita lasciando migliaia di pazienti con trattamenti incompleti e finanziamenti attivi. In quel caso, in alcuni casi fu sufficiente un ricorso all’Arbitro Bancario per il rimborso. In altri, ci vollero anni di battaglie legali.
Come tutelarsi: le indicazioni per i pazienti
Tutte le associazioni coinvolte indicano tre passi fondamentali per i pazienti: Inviare una diffida e messa in mora alla Visodent (modulo disponibile su consumerismo.it); Richiedere formalmente la cartella clinica; Chiedere la sospensione del finanziamento alla finanziaria in caso di mancata prestazione.
Il quadro attuale
La situazione rimane critica. Centinaia di pazienti in Sicilia – e nel Trapanese – sono in attesa di cure, documenti clinici e risposte dalle finanziarie. Le inchieste giudiziarie sono in corso, ma la priorità per i cittadini è riprendere quanto prima le cure interrotte. Le associazioni consumeristiche hanno attivato un fronte compatto, ma servirà un intervento istituzionale deciso per evitare che il caso Visodent si trasformi in una nuova emergenza sanitaria regionale.