L’Arma dei Carabinieri ricorda a Erice Gennaro Esposito, a Marsala Silvio Mirarchi. Ricorre il 33° anniversario della morte del Carabiniere Gennaro Esposito, avvenuta nel 1992 durante un servizio notturno a Erice Vetta. L’Arma dei Carabinieri, con la collaborazione della locale Amministrazione Comunale, ricorda il compianto servitore dello Stato caduto nell’adempimento del proprio dovere, con una cerimonia commemorativa che si è svolta sul luogo della tragedia (Porta Trapani) con la deposizione di una corona di alloro seguita dalla celebrazione di una Santa Messa presso la Chiesa di S. Salvatore. Gennaro Esposito era un giovane Carabiniere originario di San Giorgio a Cremano (NA) che avrebbe compiuto 24 anni pochi mesi dopo il tragico evento. Si era arruolato nell’Arma dei Carabinieri agli inizi degli anni ’90 ed era stato destinato, alla fine del corso formativo, alla Stazione Carabinieri di Erice Vetta, dove ha prestato servizio con dedizione e professionalità.
La notte tra il 30 e il 31 maggio del 1992, Esposito, libero dal servizio, decideva di seguire i colleghi impegnati in un servizio perlustrativo mirato alla prevenzione e repressione dei reati nell’abitato. In quella circostanza, si posizionava nei pressi di Porta Trapani, su un tratto delle mura ciclopiche, in modo da avere una buona visuale e poter comunicare, con la radio portatile, le novità e i movimenti sospetti nella zona. Ciò accadeva fino a poco dopo le ore 2, quando le comunicazioni si interrompevano. Non ricevendo più sue notizie, i militari dell’Arma, preoccupati, si mettevano alla ricerca del collega scoprendo che era caduto da un’altezza di circa otto metri a causa del cedimento del muro su cui si trovava appostato. Oltre al Sindaco di Erice e ad una rappresentanza dei militari del Comando Provinciale di Trapani, alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, i militari, tuttora in servizio, che per primi prestarono soccorso al Carabiniere Esposito e quanti, in servizio e non, ne hanno potuto apprezzare le straordinarie qualità umane e la generosità che lo contraddistingueva.

Oggi invece, il 31 maggio, è stato celebrato il 9° anniversario dell’uccisione del Maresciallo Capo Silvio Mirarchi, decorato M.O.V.C. “alla memoria”. Momento altamente simbolico e di commozione è stato la deposizione dell’omaggio floreale accanto alla lapide commemorativa ubicata presso la sede della Compagnia Carabinieri di Marsala. Nella circostanza il Cappellano Militare – Don Salvatore Falzone – ha celebrato la Santa Messa in suffragio del compianto maresciallo presso la chiesa del Carmine di Marsala, alla presenza dei familiari, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Trapani, delle Autorità provinciali nonché di una rappresentanza di militari.
Il Maresciallo Mirarchi, vice Comandante della Stazione di Ciavolo, si spegneva nove anni fa in ospedale dopo essere stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco mentre si trovava in servizio nei pressi di una serra di marijuana in quella contrada Ventrischi assieme ad un collega che rimase illeso. Per quel drammatico evento, che sconvolse non solo la comunità marsalese, ma tutta l’Italia, un bracciante agricolo e vivaista marsalese – Nicolò Girgenti – è stato condannato alla pena dell’ergastolo dalla Corte d’Assise d’Appello di Palermo.
L’eroico sacrificio del sottufficiale è riepilogato nella motivazione con cui il Presidente della Repubblica gli ha concesso la medaglia d’oro al Valor Civile alla Memoria: ”Con eccezionale coraggio, ferma determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, nel corso di un servizio notturno in area rurale, non esitava, insieme a un commilitone, a intervenire presso alcune serre adibite a coltivazione illecita di canapa indiana, venendo fatto segno a proditoria azione di fuoco da parte dei malfattori che, al fine di assicurarsi la fuga, lo ferivano mortalmente. Fulgido esempio di altissimo senso del dovere e di straordinarie virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio. – Marsala (TP) 31 maggio 2016”; decorazione consegnata sette anni fa alla vedova Antonella. Alla cerimonia ha partecipato anche un gruppo di scoutdi una locale associazione che, nell’ambito dell’iniziativa del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri sulla Cultura della Legalità, hanno visitato la caserma di Marsala e partecipato alle attività quotidianamente svolte dai Carabinieri ricevendo tutti, nel commosso ricordo del sottufficiale, l’attestato di “investigatore provetto”.