Venti giorni fa il comandante della Polizia Municipale di Marsala Vincenzo Menfi ha lasciato il proprio incarico per andare a guidare il corpo dei vigili urbani di Mazara del Vallo. Così, nell’ultimo anno di mandato – in scadenza la prossima primavera alla luce della proroga disposta dalla Regione – il sindaco Grillo si ritrova a dover procedere alla nomina di un nuovo dirigente della Municipale, settore quantomai delicato, viste le crescenti competenze che sono state assegnate alle polizie locali negli ultimi anni. A riguardo, nell’ultima relazione annuale presentata lo scorso 19 gennaio, in occasione della tradizionale festa del corpo, Menfi scriveva: “Non si tratta più soltanto di un corpo che si occupa di regolamentare la viabilità o di sanzionare le infrazioni amministrative. La Polizia Municipale è oggi un organo di polizia a competenza generale, nell’ambito del territorio di appartenenza, chiamato a garantire la sicurezza urbana in senso ampio, attraverso un doppio binario di intervento: le attività di prevenzione e controllo del territorio e le attività amministrative e di supporto”.
Tutto ciò, in una città territorio di complessa gestione, in cui il corpo di Polizia Municipale fa da tempo i conti con un organico sottodimensionato, ridotto ad appena due pattuglie per i turni esterni, una delle quali costantemente impegnata nella rilevazione degli incidenti stradali. In via temporanea, l’amministrazione ha deciso di delegare le funzioni dirigenziali al vicecomandante della Polizia Municipale, il commissario Salvatore Pocorobba fino alla presa di servizio del nuovo dirigente, che verrà scelto al termine di una procedura avviata dall’amministrazione nei giorni scorsi, con la pubblicazione di un avviso pubblico per i candidati interessati all’incarico. Sarà una commissione, presieduta dal segretario generale dell’Ente, a valutare le candidature. Il nuovo dirigente della Polizia Municipale di Marsala resterà in carico fino al termine del mandato dell’amministrazione Grillo e, comunque, per un periodo minimo di tre anni (salvo risoluzione anticipata secondo quanto previsto dalle normative vigenti sugli Enti Locali).