Una bottiglia di plastica galleggia lentamente sulla superficie calma dello Stagnone, proprio davanti alla spiaggetta di fronte Villa Genna. Accanto, un uccello acquatico la osserva, quasi perplesso, come se cercasse un senso in quell’intrusione estranea e silenziosa. È un’immagine emblematica, che racconta meglio di mille parole la realtà che affligge uno dei luoghi naturalistici più suggestivi della Sicilia occidentale. La Riserva Naturale Orientata dello Stagnone, istituita per tutelare un ecosistema unico fatto di acque basse, saline, canneti e biodiversità, è sempre più spesso costretta a convivere con l’incuria. Rifiuti abbandonati lungo i sentieri, accanto alla fontanella dell’acqua potabile, tra i canneti incolti e ai bordi della pista ciclabile: ogni angolo racconta la stessa storia di degrado, una trascuratezza che stride con la fragile bellezza del luogo.
I visitatori, richiamati da tramonti mozzafiato e panorami che uniscono cielo e laguna, si ritrovano spesso a percorrere la pista ciclabile che costeggia la riserva. Ma anche qui, tra chi pedala e chi cammina, lo spettacolo è deturpato da bottiglie, cartacce, plastica e altri rifiuti. Piccoli segni di un passaggio umano irresponsabile, che lascia dietro di sé un’impronta pesante. Se si tralascia per un attimo la pur grave problematica delle auto e delle moto che, infrangendo ogni regola e buon senso, invadono le aree protette costiere per raggiungere scorci panoramici, ciò che resta è un paesaggio segnato da un ossimoro evidente: tanta bellezza, tanto scempio. La Riserva dello Stagnone merita rispetto. Non solo per ciò che rappresenta dal punto di vista ambientale, ma anche per il valore culturale, turistico e simbolico che ha per la comunità locale. È un luogo che parla di armonia tra uomo e natura, ma che oggi rischia di diventare l’ennesima vittima dell’indifferenza. La plastica in mare non è solo un problema estetico. È un pericolo concreto per la fauna, per l’equilibrio degli ecosistemi e, a lungo termine, anche per l’uomo. Gli uccelli acquatici, i pesci, gli organismi microscopici: tutti sono esposti agli effetti di ciò che viene gettato con noncuranza. Serve un cambio di mentalità, un senso civico rinnovato, ma anche azioni concrete da parte delle istituzioni. Maggiore sorveglianza, più cestini per i rifiuti, manutenzione costante e campagne di sensibilizzazione.





