Tra memoria e rinnovamento, tra continuità ed entusiasmo civico, il 25 e 26 maggio i cittadini dell’arcipelago egadino saranno chiamati a scegliere il futuro politico e amministrativo delle loro isole. In campo due volti noti: Francesco Sammartano e Giuseppe Pagoto. Due storie, due visioni, un solo destino: le Egadi. Favignana, Levanzo e Marettimo. Tre isole, un’unica anima che pulsa nel cuore del Mediterraneo. Dopo settimane di febbrili trattative, tavoli rovesciati e candidature naufragate sul filo del rasoio, il quadro politico si è finalmente composto, restituendo ai cittadini dell’arcipelago una scelta chiara e definitiva: saranno solo due i candidati a sindaco che si contenderanno la poltrona più alta di Palazzo Municipio. Francesco Sammartano e Giuseppe Pagoto, nomi noti e già ben radicati nel tessuto politico e sociale delle Egadi, si preparano allo scontro elettorale con due squadre distinte e programmi divergenti, riflesso di una visione diversa – in alcuni punti antitetica – su come guidare il futuro delle isole.
Il terremoto politico dopo la sfiducia a Forgione
Tutto ha avuto inizio il 14 febbraio scorso, quando l’amministrazione guidata da Francesco Forgione è caduta sotto il peso della sfiducia. Un epilogo turbolento, che ha dato il via a settimane convulse, dove le forze politiche locali si sono mosse tra tentativi di aggregazione e improvvisi colpi di scena. Candidati spuntati e ritirati nel giro di ore, tavoli saltati “ogni piè sospinto”, come si diceva un tempo, e alleanze mutate nel corso di singole giornate. A 24 ore dalla chiusura ufficiale della presentazione delle liste, mercoledì 30 aprile a mezzogiorno, il quadro si è finalmente definito. Un passo di lato fondamentale è stato quello di Gaspare Ernandez, già sindaco di Favignana, inizialmente in corsa ma poi ritiratosi all’ultimo momento utile per convergere sull’ex vice sindaco Sammartano, da sempre sostenuto dal segretario provinciale di Fratelli d’Italia Maurizio Miceli e creare così un’alternativa forte e competitiva. Con Sammartano anche la parte di Forza Italia guidata dall’ex assessore regionale Tony Scilla. Sull’altro fronte, Giuseppe Pagoto, anch’egli già sindaco di Favignana e figura di lungo corso della politica locale, che pare abbia raccolto l’appoggio di tutto lo schieramento parlamentare trapanese, da Stefano Pellegrino a Mimmo Turano, da Dario Safina a Giuseppe Bica. Una convergenza di peso, che testimonia la volontà di continuità e stabilità amministrativa. Rimane, per il momento, fuori dai giochi il Movimento 5 Stelle, che osserva da lontano senza appoggiare alcuno dei due schieramenti. Stessa sorte per Ignazio Galuppo, ex vicesindaco di Forgione, che ha tentato fino all’ultimo di costruire un terzo polo a sinistra, senza però riuscire nell’impresa.
Francesco Sammartano: il volto del cambiamento
Classe 1974, originario di Favignana, Francesco Sammartano si presenta come la vera alternativa all’assetto amministrativo degli ultimi anni. Ex vicesindaco dell’amministrazione Forgione, dalla quale si è distaccato in maniera netta, Sammartano è sostenuto da una lista civica che vuole rompere con le logiche tradizionali, per aprire una nuova stagione politica basata su trasparenza, partecipazione e innovazione. Accanto a lui dodici candidati al Consiglio comunale che rappresentano un mix di esperienza e rinnovamento: tra gli altri, Kim Ernandez, Emilio Di Vita, Antonio Lo Iacono, Giorgia Maiorana e Pierluca Torrente. Una squadra eterogenea, nata con l’obiettivo di restituire centralità alle istanze quotidiane dei cittadini, troppo spesso – secondo Sammartano – ignorate dalle logiche palaziali. Due gli assessori designati: Antonino Maiorana e Maria Sinagra. Il programma del candidato punta al rilancio economico delle isole, con una forte attenzione al turismo sostenibile, alla tutela ambientale e al potenziamento dei servizi essenziali per i residenti, spesso in sofferenza soprattutto nei mesi invernali. Una visione che guarda al futuro con pragmatismo, ma anche con passione e senso di comunità.
Giuseppe Pagoto: il ritorno dell’amministratore esperto
Dall’altra parte della barricata c’è Giuseppe Pagoto, figura storica della politica egadina, che torna in campo con l’intento dichiarato di completare quanto già iniziato nei suoi precedenti mandati. Il suo è un progetto che punta sulla continuità amministrativa, sulla valorizzazione dei risultati già raggiunti e su nuove politiche infrastrutturali, ambientali e sociali. Pagoto guida una lista anch’essa civica composta da volti noti e radicati nel tessuto locale, come Dafne Borgia e Ignazio Lucido – già designati come futuri assessori – ma anche Alessandro Ania, Luana Carriglio, Ezia Crimaudo e Antonino Oliveri. Una squadra coesa, che fa della competenza e della stabilità il proprio cavallo di battaglia. Il suo programma mira a consolidare l’identità turistica delle isole, implementando infrastrutture adeguate alla sfida dei flussi estivi, tutelando al contempo l’ambiente e promuovendo politiche sociali che garantiscano equità e servizi costanti anche nelle frazioni più isolate. Un equilibrio tra crescita e tutela, tra presente e futuro.
Due visioni, un solo verdetto
Il 25 e 26 maggio, quindi, la parola passerà ai cittadini. Saranno loro a decidere se puntare sul cambiamento proposto da Francesco Sammartano, o sulla continuità amministrativa garantita da Giuseppe Pagoto. Due percorsi, due storie, due modi diversi di intendere il ruolo del Comune nell’arcipelago egadino. Da una parte, la promessa di una rottura con il passato e il ritorno alla centralità delle persone; dall’altra, l’esperienza e la capacità amministrativa di chi ha già guidato il Comune nei momenti più delicati. Sarà un’elezione sentita, probabilmente combattuta, di certo fondamentale per il futuro delle isole. E come spesso accade nei piccoli centri, non conteranno solo i programmi ma anche i volti, le relazioni personali, le promesse mantenute e quelle tradite. In fondo, alle Egadi, la politica non è mai soltanto politica: è vita quotidiana, è casa, è mare, è memoria e speranza insieme. E stavolta, più che mai, è una scelta di visione.
Vediamo il loro Programma è poi Decidiamo ,da non dimenticare che La DESTRA fino al 1927 GOVERNERÀ SIA LA REGIONE SICILIA CHE L’ ITALIA.