C’è una forte preoccupazione tra i sindacati scuole per i tagli dei docenti e degli istituti. “Il calo demografico e il dimensionamento scolastico imposti dal governo stanno impoverendo la scuola pubblica siciliana. La perdita di quasi 8.500 studenti nel prossimo anno scolastico è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare”. A lanciare l’allarme è Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia, commentando i dati che evidenziano un’ulteriore riduzione della popolazione scolastica nell’Isola. Per l’anno scolastico 2025/2026 la Sicilia perderà 8.496 alunni, passando da 659.007 a 650.511 studenti. Una diminuzione che avrà effetti diretti sull’organico del personale scolastico: saranno 603 i posti di docenti tagliati, su un totale attuale di 58.300, secondo il report della Cgil. Un po’ di più, 637 docenti in meno, secondo i dati invece della Uil Scuola.
“Questo è l’effetto combinato – spiega Rizza – del calo delle nascite e delle scelte miopi del governo nazionale, che ha avviato un processo di dimensionamento scolastico che penalizza le scuole del Mezzogiorno e, in particolare, la nostra regione. Una logica puramente numerica che ignora le reali esigenze dei territori, soprattutto di quelli più fragili e a rischio spopolamento”. Secondo la Flc Cgil Sicilia, il taglio degli organici non solo comporta una diminuzione dei posti di lavoro per docenti e personale ATA, ma incide negativamente sulla qualità della didattica e sulle condizioni di lavoro nelle scuole.
A lanciare l’allarme è la Uil Scuola Sicilia evidenziando come il taglio prevederebbe 115 docenti in meno a Catania, 100 a Palermo, 85 a Messina, 75 a Trapani, 70 a Siracusa, 65 ad Agrigento, 55 a Ragusa, 37 a Caltanissetta e 35 ad Enna. “Questo dato – spiega il segretario generale della Uil Scuola Sicilia, Claudio Parasporo – evidenzia un impoverimento del servizio educativo, aggravato dalla scarsità di investimenti per rispondere ai bisogni reali degli studenti, in particolare quelli con disabilità o necessità educative speciali. Inoltre l’organico in deroga per il sostegno in Sicilia comprende oltre tredicimila insegnanti aggiuntivi. Ciò significa che il fabbisogno reale di personale specializzato è enormemente superiore rispetto agli incrementi previsti, che risultano irrilevanti rispetto alle necessità effettive”.
“Anche la provincia di Trapani è stata duramente colpita dai tagli agli organici degli insegnanti previsti per tutta la Sicilia. In particolare, per il prossimo anno scolastico ci saranno settantacinque posti in meno, con ovvie conseguenze su diversi livelli”. Lo afferma il segretario generale della Uil Scuola Rua Trapani Fulvio Marino. “Tale dato – aggiunge – mette in evidenza come si vada verso un impoverimento del servizio educativo, sul quale gravano scarsi investimenti nei confronti dei reali bisogni della popolazione scolastica. E anche se si registra un piccolo incremento di diciassette unità sull’organico di diritto su sostegno, questo non è che una goccia nel mare rispetto alle reali necessità degli studenti e delle studentesse con disabilità o con necessità educative speciali”.
“Sarebbe utile – conclude Marino – anziché tagliare anno dopo anno i posti degli insegnanti a causa della denatalità, puntare al miglioramento del servizio scolastico evitando classi troppo numerose, puntando a maggiori investimenti per ridurre il numero di alunni per classe e migliorare le condizioni di apprendimento. Una programmazione oculata e più attenta deve prendere necessariamente in considerazione le esigenze vere delle nostre scuole e delle sfide che la diminuzione della popolazione scolastica pone”.