Negli ultimi giorni alcuni consiglieri di opposizione hanno criticato l’Amministrazione comunale per aver portato avanti le procedure di riscossione coattiva dei tributi non pagati. Una polemica che il sindaco Aldo Grammatico definisce “ipocrita e strumentale”, ricordando come le azioni intraprese siano il frutto di un lungo e articolato percorso amministrativo, avviato diversi anni fa e condiviso dallo stesso consiglio comunale, opposizione compresa. “La verità – spiega Grammatico – è che stiamo completando una procedura relativa a tributi non versati risalenti a circa otto o nove anni fa. Non si tratta di una decisione improvvisa, ma del naturale esito di un percorso fatto di continui solleciti e inviti al pagamento”. Il sindaco ricostruisce nei dettagli le tappe del procedimento: un primo avviso bonario a tre anni dal mancato pagamento, un secondo dopo altri tre anni, poi un primo avviso di recupero coattivo nel febbraio 2024 in cui già si anticipava l’avvio delle azioni esecutive. Da quel momento, si è concessa ogni possibilità ai contribuenti di mettersi in regola, anche attraverso ampie rateizzazioni.
La successiva intimazione al pagamento, notificata nel novembre 2024, ribadiva questa disponibilità. Infine, oltre un anno dopo, nel marzo 2025, è partita l’effettiva attuazione delle procedure di recupero. “Fa specie – aggiunge il primo cittadino – che a sollevare polveroni siano proprio consiglieri che hanno votato all’unanimità in consiglio l’autorizzazione alla riscossione coattiva. Un passaggio obbligato, reso ancora più urgente dalla relazione dell’Organo di revisione contabile che, in sede di bilancio, ha evidenziato come la mancata riscossione metta a rischio l’equilibrio finanziario del Comune e possa persino esporre amministratori e funzionari a responsabilità contabili davanti alla Corte dei Conti”. Grammatico sottolinea anche l’attenzione posta dall’amministrazione per evitare ricadute pesanti sul tessuto economico locale: “Prima di procedere con i pignoramenti – spiega – abbiamo dato mandato agli uffici finanziari di contattare direttamente le aziende e le attività produttive coinvolte, per valutare possibili impatti su fornitori e dipendenti. Un’attenzione che difficilmente si ritroverà quando, come deliberato dal consiglio comunale, la procedura sarà totalmente esternalizzata e quindi molto più celere e meno flessibile”.
Infine, il sindaco ricorda che ogni anno il Comune prevede ampie agevolazioni e anche esenzioni totali per le fasce più deboli della popolazione. Ma il mancato recupero di quanto dovuto da chi può pagare rischia di danneggiare l’intera comunità: “Ogni euro non riscosso si traduce in un accantonamento nel fondo crediti di dubbia esigibilità, che immobilizza risorse vicine al milione di euro l’anno. Sono fondi che non possiamo spendere per i servizi ai cittadini. Peggio ancora – conclude – l’inerzia potrebbe portarci a dover redistribuire il peso dei tributi non pagati proprio su chi ha sempre rispettato le scadenze”. Una replica netta, quella del sindaco Grammatico, che ribadisce il senso di responsabilità con cui l’amministrazione ha agito, respingendo al mittente accuse definite “strumentali e poco rispettose della verità dei fatti”.