Stiamo troppo bene

Claudia Marchetti

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Stiamo troppo bene

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venerdì 28 Marzo 2025 - 06:45

Merenderi merenderi, siamo merenderi” recitava una canzone dei Virginiana Miller, intrappolati in una generazione a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 già votata al consumismo di una società capitalista che ha prodotto una scia di effetti negativi per l’ambiente, il clima e la salute della popolazione mondiale. Il cosiddetto “Feticismo delle merci” che Karl Marx teorizzava nell’800 ha vomitato una verità che, con il nuovo millennio, è diventata un’irrinunciabile quotidianità: l’acquisto dei prodotti riflettono rapporti sociali con la convinzione che il valore di tali oggetti si misuri in base al denaro che si possiede o che si millanta di avere.

 Nel mese di febbraio 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività è aumentato. Il tasso tendenziale di variazione dei prezzi dei beni alimentari è cresciuto (da +1,7% a +2,0%), ma aumentano anche i costi dei beni energetici. Mentre in Italia non badiamo neppure a ciò che mettiamo nel carrello e a quello che mangiamo, e non importa l’essere vegetariani, vegani o meno, dalla Svezia ci arriva una lezione di civiltà: lunedì 24 marzo gli svedesi hanno messo in atto una protesta che andrà avanti per tutta la settimana, in cui non entreranno nei supermercati a fare la spesa per manifestare contro i forti incrementi dei prodotti alimentari. L’iniziativa è diventata virale grazie a post condivisi sui social come Facebook, Instagram e TikTok, così da diventare un tema nazionale che l’Europa farà bene a non sottovalutare. In Svezia, per fare un esempio, il pacco del caffè in polvere potrebbe arrivare fino a 100 corone ovvero 9,21 euro.

Secondo la protesta dei consumatori, l’aumento dei prezzi non è dovuto solo dagli andamenti dei mercati e dalle condizioni geopolitiche che stanno cambiando (si pensi agli imminenti dazi dall’America) ma anche a una sorta di oligopolio del settore, dove le catene di supermercati e della grande produzione e distribuzione ne traggono maggiori ricavi. E in Italia? Anche qui 450 grammi di caffè arriva a costare fino a 8 euro. Se guardiamo la nostra città, Marsala, il caffè sta diventando un lusso anche nei bar: una tazzina fino a 1,30 euro, macchiato 1,40 euro. Il pane? Un chilo dal 1° maggio aumenterà, come richiesto dal settore, a 4 euro. Ma nessuno si lamenta. Recitava uno slogan anni ’70: “Stiamo troppo bene, stiamo troppo bene”…

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