E’ stata inaugurata nella sala “Passaggi e Tendenze” del Complesso San Pietro la mostra fotografica “Resistenza Eroica dell’Ucraina: tre anni di guerra”. L’iniziativa, organizzata dall’associazione Ucraina Mediterranea con il Lions Club di Marsala, rappresentati dal presidente Diego Maggio, che ha collaborato alla realizzazione dell’evento. Presente all’iniziativa anche il sindaco Massimo Grillo (la mostra è patrocinata dal Comune di Marsala) e il deputato regionale Giuseppe Bica.
Si tratta di scatti che mostrano la devastazione provocata dall’aggressione russa in Ucraina. Case e palazzi ridotti a cumuli di macerie, ferite difficilmente rimarginabili, ma anche il coraggio di un popolo che – nonostante tutto – ha continuato a lottare per difendere le proprie città e la propria storia.
“Le immagini sono il modo migliore per rappresentare la verità. Queste fotografie raccontano la guerra, lo sterminio del popolo ucraino, che ormai va avanti da tre anni”, spiega Kateryna Chernyavska, presidente dell’associazione Ucraina Mediterranea, sottolineando che gli scatti sono stati forniti in parte dal Consolato, in parte dai fotografi ucraini che sono stati contattati e hanno consentito di utilizzare le proprie foto. Il pensiero, in questa fase politicamente molto delicata, è al futuro di questo popolo e della sua terra. “E’ vero che le parole di Trump sono state una doccia fredda, ma non ci arrendiamo, speriamo che possa esserci giustizia per l’Ucraina”.
La mostra fotografica sarà visitabile (tranne nella giornata di lunedì) fino a sabato 29 febbraio, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Uno dei motivi più ricorrenti di giustificazione dell’invasione russa in Ucraina, è la necessità o opportunità per la Russia di avere una zona cuscinetto, o demilitarizzata, ai suoi confini. Si casca spesso in errore nell’accettare questa giustificazione. C’è cascato anche il Papa – cui facciamo gli auguri di guarigione – quando ha dichiarato che non è stato giusto far abbaiare i cani in prossimità della Russia. Credo che si riferisse agli aiuti militari forniti dall’Occidente agli ucraini dopo i giorni e gli avvenimenti di Piazza Maidan.
Non tutte le cose che vengono generalmente dette, anche da persone le più autorevoli, sono vere ed accettabili. Se fosse vero che la Russia, grande potenza, non possa avere al suo confine uno stato indipendente ben armato e filoccidentale, come la mettiamo con le migliaia di chilometri di confine tra la Federazione Russa e gli stati ex sovietici, che ora fanno parte dell’UE e della Nato?
Se si considera la potenzialità distruttiva delle moderne armi, quelle installate in Norvegia non sono meno pericolose per la Russia delle armi ucraine. Ugualmente vale per tutti gli armamenti posizionati in Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania.
Per contro, bisogna tener conto che un’enclave russa dentro il territorio europeo, l’oblast di Kalinigrad, è armatissima. Da là in una manciata di minuti un missile potrebbe colpire Berlino o Roma. Allora, il cane russo che abbaia a Kalinigrad può starci e non invece il cane in Ucraina?
Come si vede, la giustificazione dell’aggressione russa all’Ucraina non regge con la teoria delle zone demilitarizzate al confine.
La giustificazione della guerra si trova sempre, ma non sempre è veritiera.