L’Amministrazione comunale di Favignana e l’Area Marina Protetta Isole Egadi hanno chiesto all’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea un intervento urgente per fronteggiare l’emergenza causata dall’infestazione del Tomicus destruens, che sta minacciando le pinete dell’arcipelago.
Il coleottero, considerato uno dei parassiti più distruttivi per i pini, attacca gli alberi penetrando sotto la corteccia, interrompendo il flusso di nutrienti e causando un rapido disseccamento. “La situazione è allarmante – dice il sindaco Francesco Forgione -. Nelle pinete di Levanzo e Favignana i danni sono già evidenti e diffusi. Chiediamo all’Assessorato di intervenire tempestivamente per contenere la diffusione del Tomicus destruens. Se non si agisce con urgenza, questo parassita potrebbe diffondersi rapidamente nel resto dell’arcipelago delle Egadi e nelle pinete della Sicilia, causando danni irreparabili agli ecosistemi forestali e compromettendo un patrimonio naturale di inestimabile valore“. Ne giorni scorsi anche l’onorevole Cristina Ciminnisi (M5S) era intervenuta sulla vicenda rappresentando la preoccupazione degli abitanti di Levanzo.
Il presidente di Italia Nostra Trapani, Antonio Pellegrino, ha segnalato il problema allo Sviluppo rurale e alla Forestale di Trapani per sollecitare un loro intervento urgente. Di seguito, la nota inviata al Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale di Trapani, all’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani, e per conoscenza anche al Distaccamento Forestale di Erice:
Spett. Dipartimento sviluppo rurale e spett. Ispettorato forestale,
anche se quasi certamente vi sono già noti, mi pare utile segnalare i gravi danni arrecati dal blastofago dei pini (Tomicus destruens) che ha infestato le pinete di Levanzo e Favignana e, mi dicono, anche di Erice. Molti pini sono già morti ed altri sono visibilmente ammalati. Credo sia utile intervenire con urgenza per individuare con precisione le zone e le piante attaccate al fine di un successivo e celere risanamento. Come noto, questo piccolo coleottero comincia in primavera ad attaccare le piante giovani e sane per nutrirsi e in autunno attacca le piante sofferenti per riprodursi; pertanto sarebbe opportuno utilizzare i prossimi mesi invernali per eliminare le piante morte o visibilmente ammalate che ospitano le gallerie riproduttive. Temo che senza un intervento tempestivo rimarranno vive poche piante di pino. In ogni caso credo sia utile valutare l’opportunità di sostituire i pini già morti con alberi di leccio o con altre piante pollonifere della macchia mediterranea alta che, fra l’altro, si rinnovano naturalmente in caso di incendio.