L’ex Presidente del Tribunale di Marsala (dal 29 giugno 2011 al 14 maggio 2015) e della Corte di Appello di Palermo, Gioacchino Natoli, è indagato per favoreggiamento a Cosa nostra. L’ex pm del pool antimafia, si trova al centro del ciclone a causa dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Caltanissetta che gli ha notificato un invito a comparire per interrogarlo. Le contestazioni a Natoli sono legate all’indagine Mafia e appalti, avviata agli inizi degli anni ’90 a Palermo e a cui lavorò con grande impegno il giudice Paolo Borsellino. Secondo chi ruota intorno all’ex procuratore di Marsala, i familiari in primis, a determinare la strage di via D’Amelio sarebbe stato proprio questo fascicolo.
Secondo i pm nisseni, Gioacchino Natoli avrebbe insabbiato l’indagine della Procura di Massa Carrara, poi confluita nel procedimento sulle gare pubbliche gestite dalla criminalità organizzata, per favorire l’imprenditore palermitano Francesco Bonura. Ma avrebbe aiutato altri imprenditori come Antonino Buscemi, Ernesto Di Fresco, Raoul Gardini, Lorenzo Panzavolta e Giovanni Bini ad eludere le indagini. Natoli pare che avesse agito in concorso con l’ex procuratore capo di Palermo Pietro Giammanco, morto anni fa e definito dagli inquirenti di Caltanissetta come istigatore, nonchè con l’ex capitano della guardia di finanza Stefano Screpanti.
Tra le contestazioni all’ex presidente del Tribunale di Marsala c’è l’ipotesi secondo cui avrebbe disposto, “d’intesa con l’ufficiale della guardia di finanza che provvedeva in tal senso, che non venissero trascritte conversazioni particolarmente rilevanti, da considerarsi vere e proprie autonome notizie di reato, dalle quali emergeva la ‘messa a disposizione’ di Di Fresco in favore di Bonura, nonché una concreta ipotesi di ‘aggiustamento’, mediante interessamento di Di Fresco stesso, nel processo pendente innanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Palermo, sempre a carico di Bonura per un duplice omicidio”. Natoli ha dichiarato, appresa la notizia: “Sono stato e sono un uomo delle istituzioni e ho piena fiducia nella giustizia. Darò senz’altro il mio contributo nell’accertamento della verità”.