Marsala: il sindaco Grillo resta, bocciata la mozione di sfiducia. Solo in 11 l’hanno votata a favore

redazione

Marsala: il sindaco Grillo resta, bocciata la mozione di sfiducia. Solo in 11 l’hanno votata a favore

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martedì 04 Giugno 2024 - 16:52

Il movimento Mpa lascia la seduta. Votano a favore anche Elia Martinico e Rosanna Genna.

Come era nell’aria, la seduta del 4 giugno del Consiglio comunale di Marsala con all’Ordine del Giorno la mozione di sfiducia del sindaco Massimo Grillo si è conclusa con la bocciatura della stessa.

Meglio spiegare subito: per passare e quindi mandare a casa sindaco, Giunta e Consiglio tutto, occorrevano 15 voti. A firmare e a presentare la mozione erano stati 12 consiglieri comunali. Il risultato finale ha visto 21 votanti, 11 si sono espressi per la sfiducia, 7 per il no e 3 astenuti. La seduta si è aperta con l’illustrazione della mozione fatta dal primo firmatario della mozione, Rino Passalacqua. Non entreremo nel merito specifico perché in questi giorni tra botta e risposta di firmatari e Amministrazione, ne abbiamo più volte raccontato, ma tracceremo quelli che ci sono sembrati i punti salienti della riunione. Intanto proprio all’inizio, Pino Ferrantelli (Movimento Mpa), uno dei firmatari della mozione, ha chiesto di rinviare la seduta a dopo le elezioni europee (“perché si tratta di una scadenza importantissima”).

L’esponente centrista ha detto anche che lui e il suo gruppo, composto anche da Michele Accardi e Antonio Vinci, se fosse continuata la discussione avrebbero abbandonato l’Aula. “Si tratta di una scelta speciosa e organizzata – ci ha riferito un consigliere pro-mozione -. I tre non hanno avuto coraggio di dire che hanno cambiato idea”. Altro passaggio politico rilevante è stato l’intervento di Elia Martinico che il partito di Forza Italia lo rappresenta in Aula come capogruppo. “Esprimo il mio voto favorevole alla mozione che non ho firmato. Condivido quanto affermato nel testo. Il sindaco ha fallito ed è giusto che vada via”.

Altro passaggio, seppur atteso, è stato quello di Vito Milazzo e del collega Piero Cavasino. I due sono stati tra i sostenitori del sindaco in campagna elettorale e anche in Aula. “Abbiamo lasciato la maggioranza da qualche mese – hanno affermato – e lo abbiamo più volte motivato. Ma proprio per l’esiguità del tempo, ci asterremo anche se alcuni passaggi della mozione li condividiamo”. Altro intervento “Fuori Sacco” quello di Rosanna Genna che pur non avendo firmato la mozione ha dichiarato che l’avrebbe esitato favorevolmente.

Con modalità, temi e tempistiche diverse quasi tutti i firmatari si sono alternati nelle oltre 4 ore in cui è durata la seduta. Flavio Coppola, Walter Alagna, Nicola Fici, Leo Orlando, Gabriele Di Pietra e Piergiorgio Giacalone, hanno motivato la loro iniziativa. Il comune denominatore è stato quello di un vero e proprio fallimento del sindaco accusato di avere inutilmente e con iniziativa personale cambiato più volte squadra di giunta, di non avere saputo affrontare i temi dell’ordinaria amministrazione, della pulizia e dei lavori pubblici. Inoltre al sindaco è stato rimproverata la mancanza di concertazione con la maggioranza che lo aveva eletto. A favore di Grillo è intervenuto soltanto Pino Carnese che ha ricordato come lui che era arrivato in Consiglio criticando il sindaco, ha potuto notare come la città stia ripartendo. Dopo l’apertura di Passalacqua ai contenuti della mozione ha replicato il sindaco Massimo Grillo con un intervento durato 50 minuti. Il primo cittadino, pur riconoscendo alcuni errori e ritardi, si è detto contrario alla sfiducia perché proprio mentre la città sta ripartendo e si sono aperti diversi cantieri e altri se ne apriranno a breve: “andare via adesso, significherebbe lasciare la città al commissario nominato tra i burocrati della Regione”. Poi Grillo ha elencato una serie di iniziative poste in essere che stanno per decollare. Alla fine il voto, al quale non hanno partecipato Pino Ferrantelli, Antonio Vinci e Michele Accardi firmatari della mozione ma fautori di un rinvio della discussione a dopo le elezioni Europee. Ai due astenuti annunciati (Cavasino e Milazzo) si è aggiunto anche il consigliere Gaspare Di Girolamo.

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