I campi ormai bruciati dalla siccità e da temperature inusuali per questo periodo, animali stremati che muoiono di sete e di fame, il 70% delle coltivazioni di grano ormai perdute, le coltivazioni arboree e gli ortaggi in grande sofferenza. È questo il quadro, desolante e drammatico dell’agricoltura e della zootecnia Siciliana, stremate da una siccità e da una carenza d’acqua che rischia di compromettere un comparto che nel 2022 ha avuto un fatturato complessivo di 16,5 miliardi di euro e che in questo momento rischia il collasso. La situazione in cui versano l’agricoltura e la zootecnia siciliane è ormai gravissima, lo ha dichiarato il coordinatore della presidenza di Legacoop Agroalimentare Sicilia, Domenico Pistone, che ha poi aggiunto da Ragusa a Messina, da Ribera a Corleone, da Gela a Trapani il grido di dolore di agricoltori, cooperatori, sindaci, piccoli produttori ha, ormai, raggiunto livelli non più rinviabili .
“Negli scorsi mesi abbiamo – fanno sapere da Legacoop Agroalimentare -, anche attraverso il contributo di Legacoop Nazionale, chiesto la dichiarazione con urgenza dello stato d’emergenza nazionale ma la decisione del Governo Nazionale di stanziare 20 milioni per la Sicilia, vista la drammatica situazione, appare assolutamente insufficiente, servono interventi in grado di sostenere le imprese ed i produttori già pesantemente colpiti dal’ enorme calo di produzione. Visto il perdurare di questa drammatica situazione, resa ancora più complessa dall’approssimarsi della stagione estiva e dai cambiamenti climatici, convinti come siamo che il tema dell’emergenza idrica, al di la della particolare situazione di carenza di piogge, sia dovuta anche alla incapacità di dotare le infrastrutture idriche siciliane, negli anni, di un complesso piano di ristrutturazione e manutenzione che necessita, comunque di tempo per tornare efficiente e pienamente funzionale, chiediamo al Governo Nazionale di concerto al Governo Regionale d’individuare tutta una serie di misure in grado di sostenere produttori ed agricoltori come l’immediata approvazione di un nuovo bando per la costruzione, attraverso un contributo pubblico, di laghetti artificiali in grado di soddisfare le esigenze irrigue; mettere a disposizione delle aziende siciliane autobotti e silos in grado di sostenere l’irrigazione; promuovere tutta una serie di strumenti in grado di contenere i costi, a cominciare dai costi del lavoro, dell’energia, delle materie prime, dei carburanti, che difficilmente per l’anno in corso le imprese ed i produttori potranno sostenere pena il default economico e la chiusura; rafforzare quanto più possibile gli sforzi anche attraverso il sostegno delle Istituzioni Europee per individuare, con celerità, tutte le risorse economiche necessarie per ammodernare, mantenere e rendere efficienti le reti idriche ad uso irriguo”.