“Cari amici, a distanza di 13 mesi dal mio coinvolgimento in una indagine giudiziaria che voi tutti già conoscete, oggi posso finalmente dirvi che il procedimento è stato archiviato dal GIP di Palermo e, quindi, senza la necessità di celebrare il processo”.
Con queste parole Aldo Caradonna ha commentato l’esito della vicenda che lo ha coinvolto lo scorso anno, costringendolo alle dimissioni dalla carica di presidente del Consigllio comunale di Petrosino.
I fatti
L’8 marzo del 2023, su richiesta della Dda di Palermo, i Carabinieri del Comando provinciale di Trapani diedero esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un pregiudicato – Marco Buffa – e dell’ex consigliere comunale Michele Buffa, accusati di voto di scambio politico-mafioso. Nelle indagini figurava anche il nome di Aldo Caradonna, che fu raggiunto da un avviso di garanzia.
Primo dei non eletti nella lista “Adesso il Futuro” alle amministrative del 2017, Caradonna era poi entrato in Consiglio nel settembre 2020, al posto del dimissionario Andrea Marino (che, a sua volta si era candidato a Marsala). Alle amministrative del 2022, con 432 preferenze era stato il candidato più votato nella lista Alternativa – Insieme per Petrosino, venendo poi eletto alla guida dell’aula consiliare. Il 10 marzo, a 48 ore dalla diffusione della notizia riguardante le indagini a suo carico, Caradonna annunciò le proprie dimissioni dalla presidenza dell’assemblea civica petrosilena, spiegando le sue ragioni con una nota, diffusa agli organi di stampa: “Confido nell’operato della magistratura affinché la mia posizione venga al più presto chiarita ma mi rendo anche conto che la carica di Presidente, per essere svolta al meglio, necessita di quella serenità che oggi mi manca. Al Presidente spetta il compito di mantenere il giusto equilibrio tra maggioranza e opposizione, equilibrio che in questo momento non posso garantire al Consiglio Comunale”.
A seguire, si è celebrato a Marsala il processo nei confronti di Marco e Michele Buffa, entrambi condannati a 15 anni di reclusione per voto di scambio politico-mafioso.
Le ulteriori indagini che hanno riguardato Caradonna, invece, si sono concluse con il proscioglimento.
“Non ho mai avuto dubbi circa l’esito di questa indagine – conclude Caradonna, a commento della vicenda – poiché certo della condotta che ho sempre mantenuto nella mia vita e certo della competenza della magistratura e degli organi predisposti. Ci tengo a ringraziare chi mai ha dubitato della mia persona mostrandomi stima e affetto, siete stati in tanti”.