Alcesti è famiglia e cantina: tutte le proposte dell’azienda. VIDEO

Antonella Genna

Alcesti è famiglia e cantina: tutte le proposte dell’azienda. VIDEO

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giovedì 04 Aprile 2024 - 08:00

Tra non molto, dal 14 al 17 aprile, aprirà le porte il Vinitaly 2024 e Cantine Alcesti è già pronta per presentare a tutti gli esperti e ai wine lovers che vi prenderanno parte le ultime novità messe in cantiere. L’azienda, sita nel Comune di Marsala, lavora le uve provenienti dai propri vigneti – 30 ettari dislocati fra Marsala, Mazara e Salemi ad un’altitudine variabile fra i 100 e 280 m. s.l.m. – per offrire ai consumatori un’offerta variegata e differenziata, oggi presente sia sul mercato nazionale che estero. Alcesti è famiglia e cantina: la connessione fra queste due sue anime è chiara e visibile a colpo d’occhio, fin da quando si mette piede in azienda, fin dal logo che punta proprio a rappresentare questa identità comune.

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L’essenza di Alcesti è proprio il legame fra queste due unità inscindibili che collaborano insieme nel portare avanti la visione aziendale” – sottolinea Michele Di Gregorio, responsabile commerciale dell’azienda. “Abbiamo diverse linee di prodotto. – aggiunge Di Gregorio – La nostra linea base comprende due blend che rientrano nel concetto del vino easy to drink, molto freschi, pensati per un consumo quotidiano”. Ai vini in purezza è invece dedicata la linea dei monovarietali, più strutturata e complessa. Si tratta di vini come Grillo, Catarratto, Nero D’Avola, Cabernet Sauvignon, tutti provenienti da uve di proprietà dell’azienda. “La vinificazione in purezza permette – aggiunge Di Gregorio – di esprimere tutte le caratteristiche delle cultivar e dei territori in cui crescono. Sono vini che si caratterizzano anch’essi per la piacevolezza della beva, ma regalano un’emozione diversa”. La linea dei territoriali è invece composta da Zibibbo, Frappato e Perricone: vini freschi, giovanili, piacevoli da bere. Rientrano infine nel top di gamma il Ninfea (60% Grillo e 40% Chardonnay) e il Narkè dei Poeti (60% Nero D’Avola e 40% Cabernet Sauvignon), entrambi affinati in barrique di rovere francese, rispettivamente 9 e 12 mesi.

I nostri vini rispondono – continua Di Gregorio – a tipologie di consumo piuttosto diverse fra loro. La facilità di beva caratterizza in modo particolare la linea base, i monovarietali e i territoriali. Tutti sono inoltre identificativi del territorio, aspetto per no molto importante”. All’imminente Vinitaly Alcesti presenterà alcuni dei suoi vini in una veste completamente nuova grazie al restyling delle etichette. “E stato un atto quasi dovuto per andare incontro alle esigenze dei consumatori. – spiega Di Gregorio – Stiamo intervenendo sia sulla linea dei monovarietali che dei territoriali. Ogni etichetta dei monovarietali, ad esempio, porterà con sé un disegno del vigneto di appartenenza che evidenzia le caratteristiche distintive dello stesso. Un mondo per sottolineare ancora di più quella identificazione territoriale che per noi è un valore prezioso. Per i territoriali invece abbiamo scelto di puntare sul colore e su uno stile vivace”.

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