Ben 15 infrastrutture prioritarie mancano all’appello per fare finalmente della Sicilia l’hub commerciale del Mediterraneo verso il Nord Europa. Le tensioni nello stretto di Bab al-Mandab e il crollo del 65% dei transiti navali dal Canale di Suez hanno spinto il 35% di armatori che ancora utilizzano la rotta del Mar Rosso ad accorciare la navigazione, attraccando in Italia a Vado Ligure e Gioia Tauro, scali che però sono già prossimi all’overbooking e la Sicilia avrebbe l’opportunità di assorbire parte dei flussi, anche se è penalizzata dall’assenza di infrastrutture.
Dunque, diventa ancora più urgente la richiesta alle istituzioni avanzata dalle imprese siciliane tramite le Camere di commercio, di realizzare al più presto le 15 infrastrutture che hanno indicato come prioritarie, di cui ben 8 indifferibili, nell’indagine condotta da Unioncamere Sicilia in collaborazione con Uniontrasporti e nei tavoli tecnici di confronto realizzati in tutti i territori dell’Isola. Tra queste l’alta velocità Palermo-Catania, l’ammodernamento a quattro corsie della Palermo-Agrigento, la ferrovia Messina-Catania, ecc. Tra le altre sette opere prioritarie c’è anche i collegamenti veloci, su strada o linea ferrata, dell’aeroporto di Trapani-Birgi. Ad esempio va ricordato che nel dicembre scorso, proprio nei giorni di Natale, Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, ha avviato la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione della nuova fermata “Vincenzo Florio” dell’aeroporto Trapani Birgi.
Il progetto, finanziato con fondi PNRR, permetterà di avere un collegamento diretto tra l’aeroporto di Trapani – Birgi “Vincenzo Florio” e la rete RFI, promuovendo in un’ottica di mobilità sostenibile l’intermodalità ferro–aria mediante la realizzazione di un punto di interscambio lungo la tratta ferroviaria Trapani-Marsala, sulla linea Palermo-Trapani via Castelvetrano. Unioncamere però, nella presentazione del “Libro bianco” aggiornato del “Progetto infrastrutture”, si inserisce favorevolmente nella contesa del Ponte sullo Stretto: “Il Ponte – ha evidenziato Ivo Blandina, presidente di Uniontrasporti – assicura un sistema di collegamento veloce tra la Sicilia e il resto del Continente europeo, non solo perché dimezza i tempi di attraversamento fra Messina e Villa San Giovanni, ma anche perché trascina con sé lo sviluppo dell’intera rete di trasporto dell’Isola. Il Ponte richiamerà pure l’anello che l’Anas sta progettando per collegare i territori di Trapani e Agrigento”. Del piano di investimenti da 17 miliardi in Sicilia, sono in corso manutenzioni programmate per oltre 2 miliardi, nuove opere per 3,5 miliardi e progettazioni per 10 miliardi. Nel versante trapanese però, nessun cantiere è stato ancora avviato.