Anche a Marsala le firme per abolire lo studio della sessualità nelle scuole. Proposta di legge ‘pericolosa’

redazione

Anche a Marsala le firme per abolire lo studio della sessualità nelle scuole. Proposta di legge ‘pericolosa’

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mercoledì 20 Marzo 2024 - 06:30

La Segreteria Generale del Comune di Marsala rende noto che sono stati pubblicati due avvisi riguardanti proposte di progetti di legge di iniziativa popolare. I promotori hanno depositato i moduli per la raccolta firme anche presso il Municipio lilybetano come in tutti i comuni italiani, dove si terrà la sottoscrizione fino al prossimo 30 giugno il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.30. Il primo avviso riguarda tre tematiche: diritto all’autoproduzione del cibo, diritto alla libertà di pagamento in contanti e stop all’indottrinamento gender nelle scuole; il secondo avviso riguarda diritto alla vita, reddito di maternità e sostegno ai sofferenti.

Ma c’è un punto che preme sottolineare in merito alla raccolta firme “stop all’indottrinamento gender nelle scuole” promosso dal Comitato “Liberi in Veritate”. Quello che vuole il comitato è abolire lo studio a scuola dell’affettività e della sessualità in quanto “confonde i bambini sulla loro identità sessuale” definendo come “follia” la carriera alias, ovvero la scelta del nome maschile o femminile con cui si vuole essere chiamati nei documenti e i cosiddetti “bagni neutri” dove i ragazzi e le ragazze possono accedervi a seconda di come avvertono e vivono la propria sessualità. “Il diritto dei genitori di educare i propri figli sulla base dei convincimenti familiari viene totalmente scavalcato”, affermano.

Naturalmente in questa sede difendiamo i valori dell’individuo in quanto tale e della famiglia in cui è cresciuto, che nulla hanno a che fare con la scelta dell’essere. E’ importante a scuola, invece, insegnare l’affettività e la sessualità per conoscere anatomicamente il proprio corpo da uomo o da donna, e in base a ciò scegliere la propria identità di genere e i propri sentimenti, che siano verso un altro o lo stesso sesso, anche quelli rivolti a se stessi, al proprio corpo, al voler essere transgender o fluid. Quello che i promotori del “Pro Vita & Famiglia” non accettano è che, sempre secondo loro, parlare a scuola di certe tematiche “scavalchi i convincimenti familiari”.

Le testimonianze che ci arrivano ogni giorno dalla cronaca nazionale e non, è che spesso una certa imposizione genitoriale ha creato forti danni psicologici a ragazzi che non hanno potuto vivere l’omosessualità liberamente. Il pericoloso è che il “lavaggio del cervello” di cui si parla nella raccolta delle firme – pericolosa raccolta firme – possa concretizzarsi in una legge assurda. L’unica legge che andava approvata era il ddl Zan per l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni in base al sesso. Probabilmente entro il 30 giugno non se ne farà nulla. A questo punto ci speriamo. 

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