“De Thesauro suo nova et vetera”, alla Diocesi di Trapani una mostra sull’origine dei Misteri

redazione

“De Thesauro suo nova et vetera”, alla Diocesi di Trapani una mostra sull’origine dei Misteri

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giovedì 14 Marzo 2024 - 09:55

La Diocesi di Trapani ha sempre avuto una grande attenzione alla valorizzazione del patrimonio culturale della Chiesa Trapanese, soprattutto di quello collegato alle espressioni popolari della fede vissuta dal popolo cristiano. La mostraFulget Crucis Mysterium” (2009)  pose l’accento sulla rappresentazione scultorea del supremo simbolo cristiano, il Crocifisso. Si sperimentò in questo primo evento uno  straordinario coinvolgimento del territorio e una grande partecipazione  popolare con l’originale proposta sul territorio nazionale di una mostra dedicata alla Croce nell’arte contemporanea . Nell’estate dello stesso anno si inaugurò l’esperienza della  catechesi attraverso l’arte con la Mostra “Jesus Hominum  Salvator”. Si pose l’attenzione successivamente, nel 2011, alla tipica lavorazione trapanese della scultura polimaterica elaborata dagli artisti  per i riti processionali del venerdì santo con la mostra “Legno, tela, colla e…”, promuovendo un convegno di studi sulla tecnica e sulla specificità della lavorazione delle opere trapanesi, emancipandole dalla generica e non pertinente definizione di opere in cartapesta.

Con la mostra “De thesauro suo nova et vetera. All’origine dei Misteri: il tesoro della pietà popolare a Trapani”, la Commissione Diocesana di Arte Sacra vuole proporre un ulteriore approfondimento, anche alla luce dell’acquisita consapevolezza della pietà popolare come locus teologico, che il magistero di papa Francesco, ha riproposto nella sua centralità alla riflessione della comunità. Già all’inizio del secolo XX Romano Guardini aveva sottolineato: «Nulla sarebbe più errato del voler sopprimere, per amore della liturgia, sane e preziose forme di vita religiosa popolare anche solo del voler adattare queste ultime alla prima» (R. Guardini, Lo spirito della liturgia, Brescia, 1930, p.19). Sappiamo che, soprattutto nel post Concilio, questo ammonimento è caduto nel vuoto.

La mostra vuole riportare alla coscienza della Chiesa diocesana e della collettività trapanese la multiforme ricchezza di espressioni artistiche che nei secoli, soprattutto con la spiritualità delle associazioni laicali, è stata prodotta. «La storia della nostra diocesi sollecita una particolare attenzione al mondo dell’arte e della musica, dell’associazionismo religioso e sociale. Di grande interesse è la pietà popolare, che coinvolge molte persone, di ogni età, nelle feste patronali e nelle manifestazioni della Settimana Santa. Opportunamente ripensata, essa è chiamata a superare personalismi e dipendenze varie, con il rilancio religioso e civico. Siamo certi che così potrà essere trasmessa in modo cristianamente e culturalmente dignitoso alle nuove generazioni, oltre che condivisa con manifestazioni simili nel resto dell’Europa». (P.M. Fragnelli, Ascolto è futuro. Insieme sulla strada, p. 23, Orientamenti pastorali 2023/24.

(foto di repertorio)

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