Rifiuti trapanesi a Catania: il via libera della Regione ma c’è l’ombra dell’aumento dei costi

redazione

Rifiuti trapanesi a Catania: il via libera della Regione ma c’è l’ombra dell’aumento dei costi

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venerdì 23 Febbraio 2024 - 06:30

Via libera al trasferimento dei rifiuti solidi di 39 Comuni della Sicilia occidentale in due discariche dell’isola che hanno confermato la loro disponibilità al conferimento. È la soluzione che l’assessorato regionale dell’Energia ha trovato contro i disagi generati dalla sospensione del trattamento dei rifiuti indifferenziati nella discarica della Trapani Servizi che attualmente è dotato solo di un Tmb mobile. Il decreto del dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti, firmato dal dirigente generale Calogero Burgio, stabilisce che circa 159 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati verranno trasferiti all’impianto di Tmb di Catania, gestito dalla Sicula Trasporti, mentre circa 66 tonnellate vengano trattate a Bellolampo, la discarica del Palermitano gestita dalla Rap. Il provvedimento avrà decorrenza immediata.

«La Regione – dice l’assessore all’Energia e ai rifiuti Roberto Di Mauro – ha affrontato l’emergenza generata dalla sospensione del servizio da parte della Trapani Servizi, che rischiava di generare una crisi igienico-sanitaria nei numerosi Comuni interessati della Sicilia occidentale. Grazie alla disponibilità di Sicula Trasporti e Rap, abbiamo identificato una soluzione e  firmato immediatamente i provvedimenti autorizzativi per lo smistamento e lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati».

In particolare, andranno a Catania le 30 tonnellate del Comune di Monreale della Srr Palermo Provincia Ovest; le 103 tonnellate dei 13 Comuni appartenenti alla Srr Trapani Provincia Nord (Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Favignana, Marsala, Paceco, Pantelleria, San Vito Lo Capo, Trapani, Valderice); le 26,1 tonnellate degli 11 Comuni della Srr Trapani Provincia Sud (Campobello di Mazara, Castelvetrano, Gibellina, Mazara del Vallo, Partanna, Petrosino, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Santa Ninfa, Vita).

Saranno trasferiti, invece, a Bellolampo, le 65,9 tonnellate di rifiuti prodotti in 14 Comuni della Srr Palermo Area Metropolitana (Altofonte, Balestrate, Giardinello, Partinico, Torretta, Trappeto, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Borgetto, Capaci, Carini, Cinisi, Montelepre, Terrasini).

Da quasi una settimana con la sospensione dei conferimenti in discarica degli RSU grazie agli importanti risultati in termini di raccolta differenziata (60%/75%), raggiunti dai Comuni interessati, il sistema di raccolta ha retto e non si sono creati i presupposti per una grave crisi igienico-sanitaria nei territori. La riunione che si è tenuta martedì 20 febbraio, all’Assessorato Regionale Energia e S.P.U. non ha inizialmente sortito gli effetti sperati. A seguito di un controllo dell’Arpa effettuato nell’impianto di Gela, dove vengono conferiti i residui (sovvalli) del trattamento meccanico biologico (TMB) degli RSU, effettuato dalla Trapani Servizi, è emersa una violazione dei limiti imposti dalla legge nazionale che regolamenta il settore. Il regime transitorio che aveva consentito, fino al 1 gennaio 2024, di andare in deroga a questo limite non è più, infatti prorogabile. Per questo motivo Gela ha sospeso il conferimento dei sovvalli provenienti dalla Trapani Servizi, provocando a catena la chiusura dell’impianto trapanese.

La normativa nazionale che è stata applicata in questa circostanza ha però delle incongruenze che ne impediscono la piena operatività – secondo quanto affermano le 6 SRR siciliane interessate – tanto che il dirigente regionale del Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti (DRAR), ha deciso di inviare una nota al MASE per chiedere una modifica legislativa che possa consentirne una corretta applicazione. L’assessorato regionale ha mostrato un ritardo nella comprensione del problema, ora pare risolto. È chiaro che quello che è successo alla Trapani Servizi potrebbe accadere, domani, a tutti gli impianti TMB della Sicilia e per questo motivo l’Arpa dovrebbe effettuare i controlli anche nei siti regionali, sia pubblici che privati.

Al momento c’è il forte rischio che i comuni trapanesi conferendo i propri Rsu nei siti della Sicilia Orientale, possano portare ad aggravio pesante dei costi complessivi che potrebbero raddoppiare fino raggiungere i 450 euro a tonnellata. Ciò porterebbe anche naturalmente a un aumento della TARI a carico dei cittadini.

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