Grande partecipazioni di agricoltori, istituzioni e mondo politico alla manifestazione organizzata a Palermo dal movimento Sud chiama Nord. A rappresentare le istanze del mondo agricolo c’erano operatori e amministratori provenienti da tutta l’isola, a testimonianza di un fermento che è andato crescendo negli ultimi mesi, alla luce della crisi che sta attraversando sia la viticoltura, sia altre produzioni agricole e la zootecnia per un concorso di cause che comprendono siano fattori climatici sia l’aumento dei costi dettati dalla delicata situazione internazionale.
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Alla manifestazione hanno partecipato anche i Guardiani del Territorio che hanno presentato all’assessore Sammartino un documento programmatico in cui si chiedono una serie di interventi al governo regionale e a quello nazionale, tra cui l’applicazione della legge 102 del 2004 (che prevede contributi in conto capitale fino all’80% per le aziende danneggiate da calamità naturali), l’attivazione della “vendemmia verde”, la realizzazione di un piano per ristrutturare tutte le esposizioni finanziarie delle aziende agricole siciliane e delle Cantine Sociali, l’abolizione definitiva dell’Irpef sui terreni agricoli, la tutela degli agricoltori dagli aumenti speculativi dei costi di produzione e il riconoscimento degli agricoltori quali custodi del territorio. Una delegazione dei manifestanti (tra cui il portavoce dei Guardiani Davide Piccione e l’assessora all’agricoltura del Comune di Petrosino, Caterina Marino) sono stati accolti alla Regione e hanno avuto modo di parlare telefonicamente con l’assessore Sammartino, che ha mostrato una maggiore apertura sul tema della vendemmia verde e sul decreto che stanzierebbe 12 milioni di euro per i danni dovuti alla peronospera, impegnandosi anche a fare da portavoce presso le istituzioni nazionali ed europee delle istanze del settore.
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“Senza agricoltura non esisterebbe il mondo”, ha affermato il deputato regionale Stefano Pellegrino, auspicando che le proposte illustrate dagli agricoltori siano accolte, a fronte di uno scenario che si è andato complicando negli ultimi anni, tra la maggiore concorrenza internazionale e l’emergenza climatica. “Non stiamo solo difendendo una categoria, ma il nostro futuro e la nostra salute”, ha dichiarato Cateno De Luca, al fianco delle diverse forze di opposizione al governo Schifani, rappresentate da Michele Catanzaro (Pd) e Nuccio Di Paola (M5S). Il leader di Sud Chiama Nord ha annunciato un’ulteriore manifestazione a Roma, il prossimo 22 febbraio. “Non possiamo accettare manovre elettorali a scapito dell’agricoltura italiana. Chiediamo un piano anticiclico straordinario da 10 miliardi, finanziato attraverso le risorse del PNRR”. “Se crolla il pilastro dell’agricoltura – aggiunge Di Paola – l’economia siciliana, già boccheggiante, è destinata ad andare a fondo. Questo, il governo regionale deve tenerlo ben presente, raccogliendo le istanze di chi oggi, giustamente e con la nostra piena solidarietà, fa sentire la sua voce. Assieme a Pd e Sud chiama Nord presenteremo mozione per impegnare il governo Schifani a varare aiuti concreti per gli agricoltori”.
Va detto che tra le varie anime dei manifestanti su alcuni aspetti ci sono anche pareri sensibilmente diversi. Se la protesta dei “trattori” a livello nazionale ha più volte preso di mira l’Unione Europea con le sue politiche, l’iniziativa dei Guardiani del Territorio – come abbiamo evidenziato in altri casi – appare più specifica negli aspetti tecnici. “E’ chiaro che servono riforme a livello comunitario, ma non è utile generalizzare incolpando l’Unione Europea”, sottolinea a riguardo l’assessora Caterina Marino.
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La giornata, tuttavia, è stata scandita anche dalle polemiche legate alle dichiarazioni dell’assessore regionale al bilancio Marco Falcone, che anticipando i contenuti di una nuova manovra finanziaria non ci sarebbero nuovi fondi per l’agricoltura. Molto critiche, a riguardo, sia le forze di maggioranza che le minoranze. “Spero sia solo stata una dimenticanza dell’assessore Marco Falcone e siamo certi che il presidente Renato Schifani si attiverà per stanziare le somme necessarie in aiuto agli agricoltori e allevatori in crisi”, ha affermato il deputato regionale di Fratelli d’Italia Nicola Catania. Il democratico Dario Safina, invece, torna a caldeggiare lo storno verso il settore agricolo dei 10 milioni di euro originariamente previsti per le elezioni provinciali (ormai saltate): “E’ il momento di smetterla con la propaganda fine a se stessa e dare una mano concreta ai lavoratori della terra e alle loro famiglie, ormai prossimi al collasso economico”.