Emergono sempre più dettagli della vicenda che ha portato all’arresto del deputato regionale Dario Safina, avvocato 47enne trapanese. Mentre la politica trapanese è scossa, soprattutto nel centrosinistra, per l’operazione dei Carabinieri all’alba di oggi – le accuse sono di corruzione e turbativa d’asta – che ha portato anche ad altre tre misure cautelari per due dirigenti di Trapani Servizi e per un imprenditore nel settore green, ci sono ulteriori particolari da approfondire.
Ad esempio, quello che ha portato gli inquirenti all’inchiesta, ovvero un affare di 16 milioni di euro per 15 anni con l’azienda vicentina Energy Manager presente anche in Sicilia, per la manutenzione dell’illuminazione pubblica. Safina ha informato preventivamente sulle tempistiche di pubblicazione, sui contenuti e l’importo di base del bando, consentendo quindi alla citata società di ottenere l’aggiudicazione della procedura, come di fatto è accaduto. C’erano rapporti ‘epistolari’ continua, da quanto emerge, tra Safina e il manager per la Sicilia dell’azienda, Christian Valerio e in cambio l’ex assessore Safina avrebbe ottenuto sponsorizzazioni al Comune che gli avrebbe dato visibilità.
L’azienda avrebbe pagato altresì 50mila euro a fondo perduto al Comune di Trapani per pagare le luminarie di Natale e le telecamere di video-sorveglianza in Città.