Inchiesta Sanità trapanese: quelle apparecchiature mediche non conformi in periodo di Covid

redazione

Inchiesta Sanità trapanese: quelle apparecchiature mediche non conformi in periodo di Covid

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domenica 17 Dicembre 2023 - 07:00

L’inchiesta che ha sconvolto ancora una volta la Sanità trapanese, continua a far emergere un quadro allarmante che va ad intaccare il paziente finale e il personale medico e infermieristico dei presidi ospedalieri della Provincia. Tutti fatti commessi quando l’Asp era guidata da Fabio Damiani che era stato condannato in primo grado a 6 anni e mezzo di reclusione per una serie di appalti pilotati e relative tangenti con il sequestro, in via conservativa, di beni pari a oltre un milione.

Dall’ordinanza applicativa delle misure cautelari emerge – tra le tante inquietanti intercettazioni – con la procedura Consip – la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana – curata dalla Protezione Civile.

Il 6 marzo 2020, a pochi giorni dalla dichiarazione di lockdown per tutta l’Italia a causa della pandemia da Coronavirus, sul sito dell’Asp è stato pubblicato il bando sulla “Procedura negoziata d’urgenza… per l’acquisto di dispositivi medici per terapia intensiva e sub-intensiva” suddiviso in 7 lotti e aggiudicata il 9 marzo. Il giorno dopo alla mail del dottor Cacciapuoti, all’Asp arriva nota dell’Ati Draeger-Althea recante un’offerta economica di tali apparecchiature.

Tra queste 14 letti per Intensiva e Rianimazione, due unità mobili radiografiche, 31 ventilatori polmonari, una centrale di monitoraggio, 15 monitor, ecc. che erano destinati negli ospedali di Trapani, Marsala e Castelvetrano.

Nella denuncia però presentata dall’Asp all’Autorità Giudiziaria il 19 giugno 2020, quindi tre mesi dopo, l’offerta non era stata perfezionata perchè l’ingegnere Francesco Costa si era opposto perchè ci sarebbe stato un affidamento diretto ingiustificato, lo aveva fatto presente a Damiani e il 10 marzo è stata indetta la gara senza passare da Consip. Cacciapuoti quando viene sentito dagli inquirenti, rivela che si è accorto che era stata indetta una “gara” specchio solo quando sono arrivate le attrezzature, senza Consip ma con le stette richieste mediche.

Alla procedura negoziata parteciparono 4 soggetti economici tra cui ancora l’azienda Althea; per essa tutti facevano riferimento alla marsalese Antonella Federico. Per di più si scopre prima che le suddette apparecchiature sono state messe in uso senza un collaudo da parte dell’autorità preposta, poi però saltano fuori i verbali di collaudo. In una mail infatti l’ingegnere Costa scrive alla Messina che la ditta Althea non può svolgere il collaudo essendo che c’è coincidenza tra fornitore e manutentore.

A maggio l’Asp si ritrova con una consegna parziale di lettini, ventilatori, monitor, ecc. Addirittura è uscito fuori che neppure i ventilatori erano conformi (non andavano bene per la ventilazione con tempi lunghi in Intensiva), perchè sono arrivati diversi da quelli da acquistare. Anche gli ecografi non erano quelli specifici.

Dopo lunghe valutazioni è emerso che l’Azienda sanitaria comunque non ha pagato alcuna somma.

Altra situazione anomala in una graduatoria per l’assunzione di personale a tempo determinato all’interno dell’Asp di Trapani: tra gli ingegneri al 13° posto c’era proprio Antonella Federico di Althea. Lo stesso Costa dichiarò di avere delle perplessità nel potere utilizzare la Federico – la stessa che aveva compilato i verbali di collaudo che a nulla sono serviti – come soggetto per svolgere il controllo nei confronti della ditta per cui la stessa lavorava fino a poco tempo prima. E guarda caso alla fine la Federico risulta assunta dall’Asp.

Secondo la Messina, questa Federico prima era “una sconosciuta” e poi era sempre negli uffici di via Mazzini grazie a Damiani.

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