A Trapani e Erice divieto di usare l’acqua e molti disagi

redazione

A Trapani e Erice divieto di usare l’acqua e molti disagi

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giovedì 14 Dicembre 2023 - 14:45

Ancora problemi idrici nel trapanese. Parte del centro di Trapani si ritrova con acqua inquinata: è stato riscontrato precisamente su quattro arterie sulla parte centro settentrionale della città, si parla del secondo caso nell’arco di un mese.

Le vie interessate sono le seguenti: via Nausicaavia Nicola Fabrizivia XX settembrepiazza XXI aprile, vie site tutte nei paraggi di via Giovanni Battista Fardella, non lontane dal Lungomare Dante Alighieri.

Proprio per questi motivi, l’amministrazione comunale trapanese ha disposto il divieto di utilizzo dell’acqua potabile che, con una turnazione di due giorni, arriva nelle abitazioni dei trapanesi; naturalmente sono stati avviati accertamenti per risalire alle cause della contaminazione.

Segue invece una lettera che la sindaca di Erice, Daniela Toscano, ha indirizzato al presidente, all’assessore e al dirigente dell’energia e dei servizi di pubblica utilità della Regione Siciliana, al prefetto, e, per conoscenza, all’A.T.I. di Trapani e a Siciliacque.

Riduzione erogazione idrica territorio di Erice. Richiesta urgente di risoluzione della criticità

Continuano a pervenire, da giorni e senza alcuna sosta, segnalazioni e legittime rimostranze, da parte di cittadini residenti nel territorio ericino, che lamentano lo scarso approvvigionamento idrico quando non, addirittura, la totale assenza dello stesso. Da rilevazioni effettuate dall’ufficio tecnico è effettivamente emerso, come d’altronde confermato verbalmente all’ufficio tecnico comunale da Siciliacque (ente distributore dell’acqua in diversi Comuni siciliani tra cui Erice), che sussiste da giorni una forte riduzione della portata idrica pari a circa il 20%.

Ciò ha determinato, sta determinando e continuerà a determinare pesantissimi disservizi nei confronti dei cittadini ericini che, loro malgrado, stanno patendo una carenza idrica considerevole, soprattutto nelle zone più periferiche rispetto ai c.d. “cisternoni” di accumulo dell’acqua che, anche a causa della vetustà delle reti idriche, risultano maggiormente penalizzate da una dotazione idrica chiaramente insufficiente. Il timore della scrivente è che tale situazione possa produrre eventuali problemi di ordine pubblico, senza tralasciare naturalmente le conseguenze di natura igienico-sanitaria che la carenza di acqua nelle case inevitabilmente comporta.

Questo fatto è ancora più grave per questo Comune se si considera anche il fatto che, com’è noto, non esiste un reale interlocutore formale, un soggetto gestore a cui rivolgersi, dal momento che l’Ente Acquedotti Siciliani (E.A.S.) è stato posto in liquidazione coatta amministrativa dal Governo regionale (Decr. Pres. Reg. n.1/2020 – L.R. n.9/2004), pur continuando proprio in questi giorni, paradossalmente, ad inoltrare solleciti di pagamento agli stessi cittadini vittime del pesante disservizio. Appare altresì superfluo sottolineare che il Comune di Erice sta facendo tutto il possibile – pur non essendo in alcun modo responsabile né sia tenuto a farlo – per garantire ai cittadini un servizio primario, un sacrosanto diritto che dovrebbe invece essere loro assicurato dagli Enti preposti. Il riferimento è anche ai continui e costosi interventi di manutenzione che questo Comune è costretto a mettere in atto, in luogo degli enti preposti, al fine di garantire tale servizio primario ai cittadini già vessati da tutte le altre criticità.

Tutto quanto sopra premesso, si richiede alle S.V., in quanto soggetti competenti alla risoluzione del problema in oggetto, di voler individuare con estrema urgenza ogni soluzione ritenuta utile e risolutiva.


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