La Giunta comunale di Trapani ha approvato il Bilancio Consuntivo 2021. Dall’esame del documento emerge un disavanzo di 1 milione e 678 mila euro, dovuto principalmente all’estinzione di residui attivi risalenti nei decenni scorsi. L’amministrazione Tranchida sottolinea che, senza questo fardello, il 2021 si sarebbe chiuso in attivo di 200 mila euro.
«Non abbiamo mai nascosto i problemi e le difficoltà tecniche e amministrative nel chiudere il Bilancio Consuntivo 2021 – hanno commentato il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore Alberto Mazzeo –. Siamo già a buon punto con l’accertamento dei residui 2022, ove opereremo con ulteriore sterilizzazione di datati presunti crediti, e la bozza del Bilancio di Previsione 2023-2025. Pesa però il macigno finanziario del credito di quasi dieci milioni da parte del Comune di Misiliscemi: sono tutti servizi anticipati e pagati per conto di Misiliscemi in conseguenza della separazione dei Comuni e delle procedure. Auspichiamo comunque una ricomposizione bonaria, diversamente agiremo a tutela dei cittadini contribuenti trapanesi».
Ad ogni buon conto, l’obiettivo è quello di approvare tutti i documenti fiscali arretrati entro il 31 dicembre 2023, in modo da allineare il Comune agli standard normativi e poter programmare al meglio le spese future.
«Abbiamo dimostrato di avere a cuore il bene della città e dei suoi cittadini – aggiunge il sindaco Tranchida – nonostante le continue polemiche e gli attacchi infondati della minoranza, che cerca solo di creare confusione. Chiediamo il sostegno e la collaborazione di tutti i trapanesi per portare avanti il progetto di rilancio della città, basato sulla trasparenza, sull’efficienza e sulla partecipazione».
L’assessore al Bilancio, Alberto Mazzeo, durante la seduta del Consiglio comunale ha chiesto la collaborazione della minoranza per «accorciare i tempi burocratici. I consiglieri, infatti, hanno diritto a 20 giorni di tempo per studiare l’atto dopo che lo stesso sia stato analizzato dai Revisori dei Conti. Se hanno veramente a cuore la città di Trapani, possono rinunciare o accorciare questo periodo studiando l’atto parallelamente ai Revisori dei Conti».