ROMA (ITALPRESS) – “Questa riforma afferma una visione moderna del sistema del lavoro italiano rendendo il Paese più competitivo. Con questo e gli altri provvedimenti in itinere vogliamo disegnare un mondo del lavoro più inclusivo, più semplice, più adatto all’attuale momento economico e senza intaccare diritti e tutele. Nel pieno rispetto dei principi contenuti negli articoli 1 e 4 della nostra Costituzione”. A parlare, intervistata dal Corriere della Sera, è il ministro Marina Elvira Calderone, dopo l’approvazione alla Camera del decreto lavoro.
“Dal primo settembre – aggiunge – parte il Supporto per la formazione e il lavoro per chi, in età da lavoro, è a rischio di esclusione sociale e lavorativa – sottolinea la ministra – L’obiettivo è migliorare l’occupabilità delle persone per il mercato del lavoro. Le politiche attive saranno il driver”.
Calderone spiega che l’assegno di inclusione “mette in protezione le fragilità con l’aggiunta di una tutela ad hoc per le vittime di violenza di genere”. “Riconosce a questi nuclei un beneficio economico – dice – ma lo subordina all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa”. L’abolizione delle causali per i contratti a termine non apre alla deregulation “perchè, le causali nei contratti che supera- no i 12 mesi non scompaiono. L’obiettivo è una loro razionalizzazione, superando le difficoltà attuative del decreto Dignità – afferma Calderone – la semplificazione delle causali per i contratti a termine costituisce semmai un elemento chiarificatore, a vantaggio soprattutto dei giovani inoccupati. Ma questo non si traduce in un automatico incremento della precarietà”.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
“Dal primo settembre – aggiunge – parte il Supporto per la formazione e il lavoro per chi, in età da lavoro, è a rischio di esclusione sociale e lavorativa – sottolinea la ministra – L’obiettivo è migliorare l’occupabilità delle persone per il mercato del lavoro. Le politiche attive saranno il driver”.
Calderone spiega che l’assegno di inclusione “mette in protezione le fragilità con l’aggiunta di una tutela ad hoc per le vittime di violenza di genere”. “Riconosce a questi nuclei un beneficio economico – dice – ma lo subordina all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa”. L’abolizione delle causali per i contratti a termine non apre alla deregulation “perchè, le causali nei contratti che supera- no i 12 mesi non scompaiono. L’obiettivo è una loro razionalizzazione, superando le difficoltà attuative del decreto Dignità – afferma Calderone – la semplificazione delle causali per i contratti a termine costituisce semmai un elemento chiarificatore, a vantaggio soprattutto dei giovani inoccupati. Ma questo non si traduce in un automatico incremento della precarietà”.
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