Una Minaccia Bionda invade l’Impero: è Patty Pravo

redazione

Una Minaccia Bionda invade l’Impero: è Patty Pravo

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martedì 16 Maggio 2023 - 07:00

Una Minaccia Bionda ha invaso il Teatro Impero di Marsala non solo con la sua inconfondibile chioma, ma anche con la sua storia, una carriera lunga più di 50 anni, una vita vissuta tra scelte ardite respirando il profumo di una Roma in pieno fermento culturale.

“Tu sei Patty Pravo”, le diceva Vasco Rossi per convincerla a cantare al Festival di Sanremo 1997 con “… e dimmi che non vuoi morire”, brano scritto assieme a Gaetano Curreri degli Stadio. Una sorta di monito, “tu puoi tutto”. Una scommessa poi vinta.

E dalla Laguna di Venezia, i luoghi dell’infanzia di Nicoletta Strambelli, ad una Roma felliniana, dove l’alba la vedi con Sergio Bardotti che magari ti scrive una canzone folgorante come “Se perdo te”, dove incontri per caso Giulio Andreotti, si arriva ai viaggi in giro per l’Europa, le Americhe, la Cina. Patty Pravo ha cantato in tante lingue e altrettanti paesi, ha ‘aperto’ ai concerti dal vivo nei luoghi di Mao inventando un evento mondano, ha dimostrato una mentalità cosmopolita da donna libera che “preferiva fare l’amore piuttosto che andare a scuola”.

Da qui l’arrivo a Londra, un nuovo mondo che sarà decisivo non solo per imparare la lingua ma anche per tornare in Italia, a quel ben noto “Piper” – con un Luchino Visconti in prima fila – e diventare Patty Pravo.

L’autore Pino Strabioli l’ha accompagnata in questo viaggio dentro la sua carriera, non solo musicale, assieme a una band giovane che ha saputo anche rinnovare i cavalli di battaglia: Stefano Cerisioli e Ivan Geronazzo (chitarre), Lucio Fasino (basso), Andrea Fontana (batteria,) Michele Lombardi (tastiere), Gabriele Bolognesi (fiati). Da “La Bambola” a “Pazza idea”, “Il Mercato dei fiori” scritta da De Gregori, “Ragazzo triste” di Boncompagni,  “Qui e là” da Partitissima del 1967, l’intima “Poesia” di Riccardo Cocciante, fino a  “Le tue mani su di me” di Antonello Venditti e “Il paradiso” firmata da Mogol-Battisti, i momenti più lirici al Teatro Impero con un pubblico in visibilio – grazie anche alla Compagnia Sipario che ha portato in Città lo spettacolo – sono stati “Tutt’al più”, canzone diventata famosa a Canzonissima e “Col tempo”, scritta per lei da Leo Ferrè. Patty Pravo non ha potuto salute il pubblico con “Pensiero Stupendo”, uno dei suoi cavalli di battaglia e con l’intensa “… e dimmi che non vuoi morire”. 

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