Giorni fa le strutture turistiche facenti parte dell’AST di Marsala, si sono riunite in assemblea per discutere dell’aumento delle tariffe dell’imposta di soggiorno.
Già da diverso tempo serpeggiavano malumori a riguardo da parte di tutti gli operatori che lavorano nel settore turistico del territorio, che avevano più volte chiesto, non solo l’istituzione della Consulta per il Turismo, che andrà verso la sua attivazione, ma anche un migliore sistema digitale per incassare l’imposta di soggiorno, in quanto quello attuale adottato dall’Amministrazione è ormai obsoleto.
Le associazioni di categoria alberghiera, extralberghiera, locazione turistica e del turismo in generale hanno quindi firmato un documento non concordano con la decisione della Giunta di proporre al Consiglio Comunale sia l’aumento che l’estensione a 10 notti dell’imposta di soggiorno.
Dopo opportuna valutazione dello stato di fatto del settore turistico marsalese, gli operatori hanno inviato al sindaco Massimo Grillo e alle Autoirtà competenti, una formale richiesta di ritirare la delibera n 108 del 05 aprile 2023 o di bloccare la sua approvazione in sede di Consiglio comunale, per una serie di motivazioni.
“La stagione in pratica è già iniziata e le strutture ricettive hanno già stipulato contratti (che includono anche l’imposta di soggiorno) con i Tour Operator e hanno già ricevuto prenotazioni attraverso i portali online dove l’imposta di soggiorno viene inclusa nel totale della prenotazione – scrivono AST, Comitato Insieme per lo Stagnone, Ass. Marsalese Attività Produttive, Strutture Extralberghiere e Locazione Turistica, Federazione Italiana Imprese Balneari Marsala, Pro loco -. Non sarebbe commercialmente corretto correggere il prezzo finale già pattuito e che una tale modifica mal si rifletterebbe sull’immagine delle strutture alberghiere e dell’amministrazione stessa. Pertanto è auspicabile che qualunque aumento venga effettuato non prima del 2024. Il 2023 può essere considerato il primo anno di vera ripresa dopo anni di pandemia, restrizioni e difficoltà economiche sia per i turisti che per gli operatori economici. Le modifiche proposte comporterebbero un aumento considerevole per i visitatori della nostra città. Una famiglia di 5 persone per una vacanza in locazione turistica di 10 giorni passerebbe dal pagare 25 euro a 100 euro”.
Tenendo in considerazione la necessità di aumentare gli introiti per le casse comunali, le associazioni propongono: cancellare eventuali partecipazioni a fiere di settore per tutto il 2024 o di partecipare in formula gratuita negli spazi messi a disposizione dalla Regione Siciliana; chiudere accordo con Airbnb per riscuotere l’imposta al momento della prenotazione e successivamente versarla direttamente al Comune; iniziare le verifiche sugli annunci online e multare chi non espone il CIR come previsto dal Decreto Regionale; sostituire l’attuale software di gestione dell’imposta di soggiorno con uno più moderno e dotato di tecnologia per trovare eventuali strutture non iscritte al pagamento dell’imposta di soggiorno; discutere le modifiche alle tariffe dell’imposta di soggiorno in sede di Consulta del Turismo e applicarle a partire dal 01 aprile 2024.