C’è un primo punto sulla nota Operazione Scrigno, nelle aule giudiziarie. Il tribunale di Trapani ha condannato a 12 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa l’ex deputato regionale del Pd Paolo Ruggirello e l’interdizione dai pubblici uffici.
L’accusa in aula era rappresentata dal pm della Dda Gianluca De Leo che gli aveva contestato l’associazione mafiosa e aveva chiesto la condanna del politico a 20 anni.
L’inchiesta che ha condotto al processo fu coordinata dall’aggiunto Paolo Guido e portò in carcere 28 persone, fra luogotenenti e gregari del boss Matteo Messina Denaro.
Ruggirello, già in carcere, ha ammesso che il boss gli chiese, prima delle regionali del 2017, 50mila euro in cambio di 1.000 voti e di aver accettato soltanto per poter interrompere prima possibile la discussione e andarsene.
La stessa sentenza ha disposto la condanna anche per: Antonino Buzzitta, 21 anni di reclusione più pagamento delle spese processuali e mantenimento in carcere; Vito Gucciardi, a 12 anni, spese processuali e mantenimento in carcere; Vito D’angelo a 16 anni per gli stessi termini. Condannato a un anno e 8 mesi di reclusione altresì Vito Mannina e alla multa di 600 euro oltre le spese processuali e Alessandro Manuguerra a un anno, 500 euro di multa più spese legali.
Assolti invece Marcello Pollara e Giuseppa Grignani perchè il fatto non sussiste.
Il dispositivo ordina anche la libertà vigilata nei confronti di Buzzitta, Gucciardi, D’Angelo, Ruggirello, per la durata di 3 anni.
Dall’Operazione Scrigno, il 5 marzo 2019 vide l’arresto di appartenenti alla cosca mafiosa di Trapani, Marsala e Favignana, imprenditori e l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello. In gran parte i coinvolti chiesero rito abbreviato.