Lo scorso 18 febbraio il Teatro Impero di Marsala ha vissuto un sabato in musica di altissimo livello grazie a Stefano Belisari, in arte Elio, storico leader di Elio e le Storie Tese, che porta in giro per l’Italia il tour “Ci vuole Orecchio”, l’esilarante spettacolo che racconta Enzo Jannacci. In una scenografia artistica multicolor, all’impatto qualcosa di allegro e rassicurante per lo spettatore, Elio ha reinterpretato magistralmente l’eccentrico cantautore milanese, inserendolo nella sua città, quella degli anni ’60-’70, osservata dissacrando il contesto.
Ad ogni brano, Elio e la sua giovane superband stravagante come lui, ha intervallato con pensieri scritti dai compagni di viaggio di Jannacci: Zavattini, Michele Serra, Umberto Eco, Dario Fo, Beppe Viola, ecc. Elio è riuscito ad entrare così dentro la vita, non solo artistica, di Jannacci, tanto da cantare, a tratti, con la sua stessa voce. Una carovana sonora che ha portato gli spettatori dell’Impero – per la verità molto pochi rispetto ai 1.200 posti paganti del teatro marsalese – a passeggiare sotto la “Madunina”, o a Parco Sempione, riapprezzando Jannacci che ci manca esattamente da 10 anni.
Ma il punto della questione è proprio la ristretta presenza di pubblico, cosa che mi ha fatto sorgere qualche domanda: in che modo è stato pubblicizzato l’evento? Il Comune di Marsala ha attirato pubblico e visitatori anche da città limitrofe? La risposta è presto detta: no! A parte qualche testata come la nostra, il concerto di Elio non ha avuto un grande richiamo sui media.
L’Amministrazione lilybetana avrebbe potuto approfittare della ghiotta occasione, quella di avere un interprete molto amato dal grande pubblico, sia come Elio e le Storie Tese, sia come personaggio (il programma LOL ne è solo l’ultimo esempio). Ma l’occasione NON ha fatto l’Amministrazione ladra, parafrasando un famoso detto. Peccato.
Perchè a parte la locandina del concerto all’Impero sulla pagina Facebook istituzionale, si sprecano tante, troppe parole per eventi di dubbia qualità che causano diversi malumori sia ai cittadini che a negozianti e a ristoratori. Sembra che non ci sia un’idea di fondo in questa città. La musica assordante non cancella i pensieri, negativi, che circolano da troppo tempo. Eppure il nostro, è un territorio dalle tante potenzialità inespresse. Sulla comunicazione poi, l’idea non si è mai avuta.
Promuovere gli eventi ‘istituzionalizzati’ come accaduto alla BIT di Milano va bene, ma non basta. Si tratta, peraltro, di manifestazioni che devono crescere e di alcune che non sono mai decollate, il passo va cambiato. Bisogna trovare il pubblico a cui parlare, a cui indirizzarsi.
Se si vuole vendere realmente un brand, un marchio, come potrebbe essere la Destinazione Turistica tanto voluta dalle associazioni del settore, bisogna prima iniziare dalle cose più scontate. E il concerto di Elio – non l’unico negli ultimi anni a subire lo stesso ‘trattamento’ – era manna dal cielo.