In Sicilia i casi di Covid-19 aumentano del 43,2 per cento in una settimana e scatta la caccia alla nuova variante Kraken che arriva dalla Cina.
L’assessorato regionale alla Salute ha firmato una circolare che autorizza i cinque laboratori regionali di riferimento ad analizzare anche i campioni dei test antigenici rapidi, non solo quelli molecolari che ormai sono in netto calo.
“E’ necessario mantenere alta la sorveglianza sulle mutazioni”, dice Francesca Di Gaudio, responsabile del Centro regionale qualità dei laboratori (Crqc) che coordina la rete dei sequenziamenti in Sicilia. La nuova sottovariante Xbb.1.5 denominata KraKen, ovvero “mostro marino”, fa parte della famiglia Omicron. Nel mondo ne sono stati finora registrati sulle piattaforme informatiche 4.700 casi, di cui 4.200 in Cina, 200 nel Regno Unito, 300 negli Usa. In Italia sono stati finora sequenziati solo 4 casi (2 in Veneto, 1 in Liguria e 1 nel Lazio). Proprio oggi nell’Isola verranno analizzati 140 campioni tratti anche dai test antigenici rapidi, ma i risultati si sapranno fra una settimana.
L’ente di vigilanza europeo Ecdc ha appena lanciato un allarme per Kraken, sottolineando che potrebbe essere causa di un aumento della curva epidemica in Europa. Da un primo studio preliminare cinese, risulta infatti che ha un potere di replicazione almeno 15 volte superiore alle altre sottovarianti attualmente in circolazione e ha un tempo di raddoppio dei casi di 9 giorni. Non ci sono però evidenze scientifiche su una sua maggiore aggressività e i vaccini aggiornati disponibili sarebbero efficaci contro la malattia severa provocata dalla nuova mutazione.
Nella circolare assessoriale del 5 gennaio scorso che prevede disposizioni urgenti sul monitoraggio delle varianti, si raccomanda di sequenziare tutti i campioni di positivi con manifestazioni severe che richiedono il ricovero, dei soggetti in Terapia intensiva, di coloro che si sono reinfettati, dei fragili immunodepressi e di chi proviene o rientra da Paesi considerati a rischio per l’insorgenza di nuove varianti, come la Cina.
Nella nota si chiede a tutte le aziende di inviare ai cinque laboratori di riferimento tutti i tamponi molecolari positivi ma anche i residui dei test antigenici per le categorie a rischio. Inoltre, si dà mandato ai manager di verificare la disponibilità ed eventualmente dotarsi tempestivamente dei reagenti e dei test per la rilevazione rapida e la distinzione tra SarsCov2 e altri virus influenzali.