“Ho avuto modo di seguire in diretta streaming la seduta del Consiglio comunale del 28 dicembre avente tra i punti all’ordine del giorno la delibera sulle partecipate”. Esordisce così, in una nota, il Consigliere comunale Flavio Coppola.
Condividendo le perplessità esposte dai colleghi Di Pietra, Orlando, Alagna, Fici e Passalacqua, su tutte le partecipazioni in quota parte nelle varie società e su cui si necessita nel più breve tempo possibile una attenta valutazione, iniziando dal Consorzio universitario e del ruolo del Comune di Marsala.
Il dibattito poi, si è concentrato sull’Istituzione Marsala Schola. Coppola afferma, a tal proposito: “A parte il propiziarsi di alcuni per sperare in qualche ‘cadeaux’ politico, il Consiglio sembrerebbe orientato al mantenimento dell’Istituzione in quanto imbrigliato da un parere della Corte dei conti, a mio pare non negativo ma prescrittivo. È proprio su questo che avrei voluto porre alcune domande: è stato trasmesso alla Corte dei conti lo statuto dell’Istituzione evidenziando quanto previsto dell’art. 44 comma 2? Come mai nella richiesta di parere vengono riportate le sentenze a sfavore dei dipendenti e non altre sentenze a favore? Come mai nella richiesta di parere non è riportato che il personale fino al 31/12/2021 gravava nella spesa del personale del Comune, così come da relazione del CDA precedente del mese di marzo 2021? Come mai il Presidente parla di assunzioni per carenza di personale quando è risaputo che alcuni dipendenti dell’Istituzione sono stati spostati dalla stessa al Comune? Come mai, visto l’indirizzo politico da parte della Giunta, non sono stati fatti i nuovi contratti al personale assistente igienico personale per i bambini disabili e nonostante tutti i pareri favorevoli? Come può una amministrazione a metà mandato pensare di riorganizzare una partecipata quando le norme vigenti, emanate recentemente, invitano gli enti ad estinguere le partecipate al fine della razionalizzazione della spesa pubblica? Chi erogherebbe i servizi, in caso di scioglimento, se il personale venisse licenziato?”.
“Mi chiedo – continua l’esponente anche duramente – come può lo scioglimento di un ente, considerato pubblico e con personalità giuridica, quasi come un comune, avere come conseguenza la perdita di diversi posti di lavoro quando storicamente questo non è mai accaduto in nessun caso. In verità l’obbiettivo è quello di mantenere un carrozzone politico, quasi da circo, con le regine, i suoi fanti e il re”.