Da Marsala a Catania come le Procure hanno scovato la maxi frode petrolifera

redazione

Da Marsala a Catania come le Procure hanno scovato la maxi frode petrolifera

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martedì 06 Dicembre 2022 - 11:38

Avrebbe creato un sistema fraudolento sui prodotti petroliferi che gli avrebbe permesso di creare un piccolo impero economico. Questo è quello che ha scovato la Guardia di Finanza nell’operazione che ha portato alla confisca milionaria eseguita nei confronti di Sergio Leonardi.

Un processo lungo, fatto di rinvii e sospensioni a causa del Covid e le cui indagini sono iniziate dal 2012 grazie al lavoro delle Procure di Marsala, Catania e Palermo che “… hanno evidenziato l’ampia diffusione nell’isola di un sistema fraudolento, volto all’evasione delle imposte dovute sul petrolio e sui suoi derivati, in cui Leonardi rivestiva un ruolo essenziale e in cui erano coinvolti anche appartenenti alla criminalità organizzata“, così come scrivono i giudici della V sezione Misure di Prevenzione di Catania.

Leonardi truffava l’Erario utilizzando gasolio agricolo sottoposto a tassazione agevolata prelevato da depositi fiscali compiacenti e destinato in realtà all’autotrazione di veicoli non agricoli, usando carburante per autotrazione, commercializzato senza applicazione dell’Iva, sfruttando abusivamente l’esenzione fiscale prevista per gli esportatori abituali mediante l’interposizione di società cartiere emittenti false dichiarazioni di intento.

Leonardi – definito il “re delle frodi petrolifere” – sarebbe diventato un punto di riferimento nazionale, finendo anche nella famosa inchiesta Petrol Mafie di Reggio Calabria. E difatti secondo i giudici, l’attività di Leonardi è stata portata avanti con l’aiuto della criminalità organizzata.

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