“Si parla della crisi delle famiglie, della crisi delle imprese ma nessuno dei candidati parla della profonda crisi dei Comuni e di come affrontarla, chi si candida deve capire che i Comuni sono delle aziende sul territorio che si occupano di dare servizi ai cittadini: la politica non può tenere nell’angolo gli enti locali”. E’ il grido di dolore lanciato dall’Anci Sicilia, che ha riunito a Palazzo dei Normanni un centinaio di sindaci con la fascia tricolore.
L’associazione, guidata da Leoluca Orlando, ha elaborato in un documento “… le proposte a tutela della dignità istituzionale delle autonomie locali dell’isola e dei cittadini”. I sindaci rivendicano l’istituzione del Consiglio delle autonomie locali nella Regione siciliana, il raddoppio delle risorse regionali in favore dei comuni e definire una intesa tra Stato, Regione siciliana e autonomie locali per superare le criticità finanziarie di carattere strutturale; lo svincolo del 50% del fondo crediti di dubbia esigibilità e ridurre i fondi di garanzia; la sospensione della sanzione per mancata compilazione dei questionari Sose e comunicazione dati contabili; consentire l’assunzione di personale qualificato; approvare norme a tutela della dignità istituzionale degli amministratori locali; riformare l’attuale governance in materia di rifiuti, acque, energia, protezione civile; favorire il governo del territorio; promuovere processi virtuosi di sviluppo economico e sociale dei territori.
Sul tema car-bollette, sempre l’Anci ha affermato: “I significati aumenti dei costi per energia elettrica e gas hanno ulteriormente aggravato, e con l’avvicinarsi dell’inverno aggraveranno ancora di più, un condizione finanziaria già oggi insostenibile, anche con riferimento alla prossima apertura delle scuole e dell’attività delle società partecipate”.