La casa editrice “Prova d’Autore”, a cura del poeta Mario Grasso, pubblica (maggio 2022) “Ricordi e Riflessioni di Dodici Poeti”: Sebastiano Aglieco, Maria Patrizia Allotta, Salvatore Bommarito, Antonio Contiliano, Giuseppe Digiacomo, Grazia Dormiente, Aldo Gerbino, Angelo Maugeri, Francesco Nicolosi Fazio, Santina Paradiso, Tommaso Romano, Lucio Zinna. Tutti poeti ultrasessantenni che, prescelti (scrive il curatore), si auto-testimoniano per racconto autobiografico, “occasione evocativa […] chiara fama di autorevoli consensi”. […] testimoni di momenti di una storia del costume, della politica, della civiltà, […] “che, con l’avvento di Internet, hanno subito importanti cambiamenti nella loro frequenza, presenza, ricorrenza, creato rivoluzioni nella cultura”. Cultura, ben inteso, come vita di relazione e tendenza a privilegiare interessi motivati” […] cari a un Poeta”.
E se è vero – scrive Mario Grasso – che ci stiamo abituando alle evoluzioni e alle agevolazioni delle tecnologie, è anche vero che «non sempre vengono accettate dai superstiti delle generazioni dei “nonni”. Ecco la utilità, per chi la riterrà tale, delle testimonianze dimostrative del “Come eravamo”». E tra questi testimoni c’è il marsalese Antonino Contiliano. E qui anche il fotogramma di chi ha curato questa particolare “antologia” di dodici poeti ultrasessantenni:
“Antonino Contiliano pone qualche accento sulla atmosfera politico-civile degli anni delle schedature. Ma non solo, nulla trascura infatti di quanto consegnare in notizie di prima mano circa importanti ricordi personali sulla fondazione e presenza del momento storico-letterario dell’Antigruppo e dei suoi protagonisti. Evidentemente il Poeta che è stato docente e ha potuto vivere esperienze straordinarie, di queste informa con l’agilità, la sintesi e le allusività che padroneggia a vantaggio della spiegazione di ricordi di un vero e proprio universo unico e irripetibile. Ed ecco la “sintesi” di cui il Poeta è maestro: descrivere in poche pagine quello che un pur bravo scrittore di romanzi avrebbe esitato in un intero libro o un intellettuale aduso alle rese saggistiche di ricerche che avrebbe collazionato conferenze e confronti per trasmettere particolari superflui e chicche. Lo diciamo per far notare ai lettori che il contributo di Antonino Contiliano è una dimostrazione, una per tutte, del vantaggio che in questa “Antologia” spicca in quanto straordinario insieme di scritti di Poeti”.
In questa antologia di ricordi e riflessioni (è bene dirlo), i lettori troveranno però dodici momenti radicalmente diversi tra loro. Dodici momenti – ancora il curatore – da cui scaturisce «un’armonica ricostruzione di realtà come vita vissuta, ora in prima persona, ora in chiave allusiva, ora impietosa e altrove semplicemente e sinceramente celebrativa come metafora di un “Se rinascessi mi piacerebbe rivivere il vissuto”». Quasi un quadro filmografico! E qui uno scenario in movimento per ogni elemento che, ripreso è doppia conferma: una orientata a confermare l’infallibile diagnosi di “ogni testa un tribunale” (per i siciliani), l’altra tesa a ricreare «il volto e il “ritratto in piedi” dell’anima profonda e inconfondibile dei figli dell’Isola che vanta il vulcano più alto d’Europa e una tradizione circa la presenza di ingegni e geni di autentico valore di cui, da siciliani, possiamo essere orgogliosi». Una tradizione che nessun compiuterizzato può cancellare. Certo è che nessuna velocità “qubit” automatizzata e “padronale” (fuori e dentro l’Isola) metterà a tacere le voci critiche (invisibili o meno) di questo “Vulcano”. Ma se non c’è specchio senza cecità, tuttavia non è neanche impedita l’intercettazione dei lampi! Così, “schedato”, lo stesso Antonino Contiliano scrive:
“Immaginate uno specchio-semiosfera di sessanta facce con pentagoni ed esagoni a disposizione simmetrica. Dal nome di Richard Buckminster Fuller, che la utilizzava nella costruzione di cupole geodetiche, la sua forma è detta buckminsterfullerene (scherzosamente poi buckyballs). La descrizione della forma risale però al III a.C.: opera della mente di Archimede. Nello specchio, le immagini si auto-riflettono infinitamente. Da qui, rabdomante, tra il personale e l’impersonale, preleverò qualche fotogramma per dire di me. Così scriviamo, si scrive, risultiamo schedati come Contiliano Antonino. Lo scrittore Rino Marino (autore di opere teatrali e cinematografiche, attore e regista castelvetranese), nel fu Ventesimo secolo, mi ingaggiò (di sprovvista) come “Cavaliere della luna” (girava il film “Il viaggio di Malombra”; un viaggio tra luoghi diruti e deliri). Scrivo che di cognomi ne ho avuti tre – Steli Contiliano Chirco Antonino –, Uno e trino (!). Ma col Concilio di Nicea e la Trinità, però, non ci scriviamo”.
- La disposizione simmetrica risolse l’enigma della struttura nella molecola di sessanta atomi di carbonio (Cfr. Robert Osserman, Poesia dell’universo- L’esplorazione matematica dell’universo, TEA, Milano, 1995).
2. https://sukakaifa.myblog.it/2012/04/06/il-viaggio-di-malombra/
Giacomo Cuttone